Cronaca
4 Giugno 2025
Quattro gli imputato che avrebbero, secondo il castello accusatorio, architettato il raggiro ai danni della Provincia ma per i loro difensori il fatto non sussiste

Truffa dell’asfalto. La Procura chiede 10 mesi, la difesa l’assoluzione

di Pietro Perelli | 2 min

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La procura ha chiesto 10 mesi mentre la difesa ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. È questo l’esito della discussione dell’udienza tenutasi presso il tribunale di Ferrara martedì 3 giugno che vede imputati due uomini di 65 e 70 anni che avrebbero truffato 6.397 euro alla Provincia di Ferrara, approfittando dei lavori di asfaltatura che l’ente gli aveva affidato in appalto.

I due uomini, rispettivamente consigliere legale rappresentante e presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda Lovato Srl di Rovolon, in provincia di Padova, sono a processo per fatti avvenuti tra il 26 e il 28 ottobre 2021.

Insieme a loro altri due uomini di 61 e 51 anni, dipendenti della ditta SuperBeton di via Sammartina, a Ferrara, impiegata nella produzione di bitume, dove la Lovato Srl mandava a rifornire i suoi camion per effettuare i lavori sulle strade.

Gli avvocati della difesa, rispettivamente Francesco Cibotto del Foro di Padova e Marco Bissi di quello di Ferrara, hanno rigettato le accuse sostenendo l’assenza di danni a carico dell’amministrazione pubblica essendo i lavori pagati a corpo. Ciò significherebbe che la quantità di materiale utilizzato non aveva alcuna incidenza sul prezzo tant’è che, sostengono, i lavori furono collaudati senza alcun tipo di rilievo da parte della Provincia.

Secondo l’impianto accusatorio invece il raggiro, venuto a galla a seguito di indagini della Polizia Stradale, si sarebbe materializzato durante le operazioni di carico. I quattro imputati avrebbero architettato un piano che sarebbe consistito nel posizionare un muletto sulla bilancia, alterando così il peso dei mezzi pesanti.

In questo modo avrebbero fatto risultare sulla bolla di accompagnamento più bitume di quello che effettivamente era stato caricato, in totale 121.900 chili in più rispetto al reale, provocando alla Provincia di Ferrara un danno quantificabile in 6.397 euro.

Oltre che di truffa i quattro sono anche accusati di falsità materiale commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici e dal privato.

Al termine dell’udienza il processo si è aggiornato all’11 luglio alle ore 9.

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