A caccia del ricercato, trovano un omonimo: denunciato perché irregolare
Gli agenti della Polizia Locale trovano l’omonimo del ricercato, denunciandolo comunque per permesso di soggiorno scaduto e ordine di allontanamento
Gli agenti della Polizia Locale trovano l’omonimo del ricercato, denunciandolo comunque per permesso di soggiorno scaduto e ordine di allontanamento
Un 60enne residente nella provincia di Ferrara è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Patti (Messina) e coordinata dalla Procura della Repubblica locale. Insieme a lui sono stati raggiunti da misure cautelari un 20enne della provincia di Ravenna, anche lui arrestato, e un 21enne del Bolognese, sottoposto all’obbligo di dimora
Il gip ha sottolineato il "rilevantissimo numero di reati contro la pubblica amministrazione" al quale ci si trova di fronte, ma anche "una lunga serie di corruzioni, proprie ed improprie, nonché di falsi in atto pubblico", tutti commessi tra la fine del 2018 e il maggio del 2019
Dopo il violento nubifragio che ha colpito Rimini, causando allagamenti, alberi caduti e gravi disagi alla circolazione, sono arrivati anche da Ferrara i primi rinforzi per affrontare l’emergenza. È partita dal comando provinciale dei vigili del fuoco una squadra composta da cinque unità, con un’autopompa serbatoio (Aps), per prestare aiuto
"È un momento molto doloroso per tutta la nostra comunità, la Cgil di Ferrara, salutare Glauco che ha fatto così tanto bene alle persone che ha incontrato nel suo percorso sindacale". Con queste parole la segretaria della Cgil di Ferrara Veronica Tagliati saluta il "compagno" Glauco Melandri scomparso all'età di 68 anni
La procura ha chiesto 10 mesi mentre la difesa ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste. È questo l’esito della discussione dell’udienza tenutasi presso il tribunale di Ferrara martedì 3 giugno che vede imputati due uomini di 65 e 70 anni che avrebbero truffato 6.397 euro alla Provincia di Ferrara, approfittando dei lavori di asfaltatura che l’ente gli aveva affidato in appalto.
I due uomini, rispettivamente consigliere legale rappresentante e presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda Lovato Srl di Rovolon, in provincia di Padova, sono a processo per fatti avvenuti tra il 26 e il 28 ottobre 2021.
Insieme a loro altri due uomini di 61 e 51 anni, dipendenti della ditta SuperBeton di via Sammartina, a Ferrara, impiegata nella produzione di bitume, dove la Lovato Srl mandava a rifornire i suoi camion per effettuare i lavori sulle strade.
Gli avvocati della difesa, rispettivamente Francesco Cibotto del Foro di Padova e Marco Bissi di quello di Ferrara, hanno rigettato le accuse sostenendo l’assenza di danni a carico dell’amministrazione pubblica essendo i lavori pagati a corpo. Ciò significherebbe che la quantità di materiale utilizzato non aveva alcuna incidenza sul prezzo tant’è che, sostengono, i lavori furono collaudati senza alcun tipo di rilievo da parte della Provincia.
Secondo l’impianto accusatorio invece il raggiro, venuto a galla a seguito di indagini della Polizia Stradale, si sarebbe materializzato durante le operazioni di carico. I quattro imputati avrebbero architettato un piano che sarebbe consistito nel posizionare un muletto sulla bilancia, alterando così il peso dei mezzi pesanti.
In questo modo avrebbero fatto risultare sulla bolla di accompagnamento più bitume di quello che effettivamente era stato caricato, in totale 121.900 chili in più rispetto al reale, provocando alla Provincia di Ferrara un danno quantificabile in 6.397 euro.
Oltre che di truffa i quattro sono anche accusati di falsità materiale commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici e dal privato.
Al termine dell’udienza il processo si è aggiornato all’11 luglio alle ore 9.
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