Cronaca
1 Giugno 2025
L'indagine riguarda i decessi dell'81enne Gabriella Cimatti e della 70enne Maria Cremonini, avvenuti a fine luglio 2023 dopo la stessa operazione chirurgica

Decessi in oculistica a Cona. Fine indagini per cinque

di Pietro Perelli | 2 min

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La Procura di Ferrara ha chiuso le indagini per le morti sospette di Gabriella Cimatti, 81enne di Forlì, e Mara Cremonini, 70enne di San Pietro in Casale, nel Bolognese. Si tratta delle due pazienti che – il 27 e il 28 luglio 2023, a distanza di poche ore l’una dall’altra – erano venute a mancare all’ospedale Sant’Anna di Cona, dopo essersi sottoposte allo stesso intervento di oculistica oncologica.

Nelle scorse ore, infatti, il pm Andrea Maggioni ha notificato l’avviso 415 bis a cinque degli iniziali ventidue indagati.

Quattro di questi dovrebbero far parte dell’equipe medico-chirurgica (difesi dall’avvocato Marco Linguerri) mentre uno dovrebbe far parte di quella di anestesia (difesa dall’avvocato Giuseppe Moretti).

Coinvolti nella difesa dei restanti diciassette – per i quali dovrebbe arrivare una richiesta di archiviazione – anche gli avvocati Michele Ciaccia e Gianni Ricciuti.

“I miei assistiti – dice quest’ultimo – hanno sempre fatto il loro dovere e ora per loro mi aspetto una richiesta di archiviazione da parte della Procura. Sono soddisfatto degli esiti della consulenza del pubblico ministero, convinto che i miei clienti abbiano fatto tutto il possibile per le pazienti”.

La lente degli inquirenti si era focalizzata sul perfluorottano, un liquido operatorio simile a una resina protettiva che viene iniettato negli occhi in sostituzione del corpo vitreo per permettere l’esecuzione dell’intervento chirurgico. Il co-consulente, professor Michele Reibaldi, ordinario di Oftamologia e direttore della Clinica oculistica Città della salute e della scienza di Torino, doveva quindi ricostruire l’eventuale presenza di una correlazione tra l’utilizzo di quel liquido e quanto accaduto in sala operatoria.

Due erano le principali richieste avanzate dal pm Andrea Maggioni all’esperto: verificare le modalità di ingresso del perfluorottano nel circolo sistemico delle due donne e riferire se le operazioni di immissione della sostanza e la sua successiva rimozione dagli occhi delle signore decedute siano state correttamente eseguite e, in caso contrario, gli eventuali errori commessi.

Un secondo filone di inchiesta riguarda invece il reato di omesso referto. A tal proposito, subito dopo l’accaduto, gli agenti della Squadra Mobile si erano messi al lavoro per individuare chi, dentro all’ospedale di Cona, aveva il compito di informare gli inquirenti, chi l’ha fatto e in che termini, ricostruendo la catena decisoria che ha portato ad avvisare l’autorità giudiziaria di quanto accaduto solamente nella giornata del 31 luglio, come comunicato dalla stessa Azienda, dopo circa quattro giorni dai due decessi avvenuti in sequenza a cavallo tra il 27 e 28 luglio. Al momento, il fascicolo aperto per far luce sull’eventuale ritardo nelle comunicazioni è però contro ignoti.

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