di Andrea Di Capua

Vigarano Mainarda. Cresce la tensione nel cantiere di via Cento a Vigarano Mainarda, dove gli operai della Il Mondo Edilizia S.r.l. hanno incrociato le braccia e protestato pacificamente davanti al sito.

La ditta, subappaltatrice del progetto “Sicuro verde e sociale” gestito da Acer Ferrara, denuncia mancati pagamenti che ammontano a circa 200mila euro, mettendo a rischio il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori (oltre venti operai).

“Abbiamo iniziato a lavorare a luglio dello scorso anno e da gennaio non riceviamo alcun compenso – spiegano gli operai -. Abbiamo completato i lavori il 19 marzo 2024, ma nonostante i numerosi solleciti formali, non abbiamo ricevuto risposte né dall’appaltatore principale né dalle autorità competenti”.

La protesta – che ha visto anche l’intervento, per normale presidio , dei carabinieri – è scattata quando l’impresa madre ha tentato di far entrare altri operai nel cantiere, trovando il blocco degli operai della Il Mondo Edilizia.

La problematica non si limita al cantiere di Vigarano Mainarda. I dipendenti hanno evidenziato come una situazione analoga si sia verificata anche in un altro cantiere, la scuola di Migliarino, dove la ditta avrebbe svolto interventi significativi. “Abbiamo svolto il lavoro più pesante – sottolineano i lavoratori, molti dei quali originari di Milano e trasferiti in zona proprio per seguire i progetti dell’azienda -, dimostrando un impegno costante”.

A rendere ancora più critica la situazione, l’azienda ha denunciato che ai lavoratori è stato tolto il contratto, aggravando ulteriormente la loro condizione economica. Inoltre, il cantiere stesso si troverebbe in una situazione precaria, avendo subito “l’interruzione dell’acqua per oltre una settimana e dell’elettricità per due giorni, a causa del mancato pagamento delle utenze”, come lamenta Hamada Osman, rappresentante legale de Il Mondo edilizia.

“Siamo gente onesta e abbiamo sempre lavorato bene. Senza i soldi che ci spettano siamo destinati a fallire, con tante persone, padri di famiglia, che si troverebbero senza lavoro. Qualcuno deve fare qualcosa” concludono i lavoratori, lanciando un appello alle istituzioni e all’opinione pubblica affinché si trovi una via d’uscita a questa complessa vertenza.

“Questa non è solo una questione privata – avverte Osman -: è un grave segnale di vulnerabilità per le piccole imprese edili che operano onestamente nei lavori pubblici. Chiediamo giustizia. Non accetteremo che il silenzio copra l’ingiustizia”.