di Silvia Gangitano
Un’occasione di confronto, trasparenza e visione strategica per illustrare ai cittadini e a tutte le forze politiche l’avanzamento dei progetti di digitalizzazione legati al Pnrr. Questo il cuore della 5ª Commissione consiliare che si è riunita giovedì 29 maggio presso il Laboratorio Aperto, uno spazio che l’assessora Francesca Savini ha definito “un contenitore di modernità, di eccellenze e di giovani, che deve diventare un punto di riferimento per tutti i ferraresi”.
Savini ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza dell’incontro: “Credo fortemente nel valore di questa commissione per garantire massima trasparenza e coinvolgere tutte le forze politiche. Il Pnrr ci ha dato un’opportunità concreta per rimodernare la Pubblica Amministrazione, renderla più efficiente e più vicina ai cittadini, anche grazie all’adozione di strumenti di intelligenza artificiale”.
Uno dei progetti di punta è “ProtocolloAI”, sviluppato nell’ambito del consorzio Ai-Pact, che sta testando l’uso dell’intelligenza artificiale per automatizzare la protocollazione dei documenti pec.
“Abbiamo iniziato con la pec istituzionale – spiega l’ingegnere Massimo Poletti, dirigente dei Sistemi Informativi del Comune – e ora è estesa anche a quella demografica. Il nostro obiettivo è coprire tutte le 62 caselle pec del Comune. È un cambiamento sostanziale che punta a rendere più leggere e rapide le procedure”.
Tuttavia, Poletti ha anche lanciato un monito: “Non possiamo parlare di AI senza tenere conto delle linee guida. Servono regole chiare per un uso corretto e responsabile”.
A sottolineare questo aspetto è intervenuta Greta Nasi, docente della Sda Bocconi, che coordina il consorzio Ai-Pact: “Quando abbiamo creato il consorzio, il primo passo è stato valutare la maturità dell’intelligenza artificiale negli enti pubblici. Il nostro obiettivo è garantire un uso sostenibile della tecnologia: prima si analizza se l’AI mantiene le promesse, poi si valuta l’investimento. L’intelligenza artificiale non è un fine, ma un mezzo per migliorare”.
Una trasformazione digitale efficace non può prescindere dalla conformità normativa. Ne è convinta Francesca Ricciulli, avvocata esperta di diritto delle tecnologie, che ha presentato il progetto in collaborazione con lo studio legale E-lex: “Parliamo di un progetto ambizioso ma sostenibile. Il nostro compito è garantire che tutto il ciclo di vita dell’AI rispetti normative come il Gdpr, il Codice dell’Amministrazione Digitale e il nuovo regolamento europeo sull’intelligenza artificiale”.
“Il Digital Innovation Act dell’Emilia-Romagna – aggiunge Cristiano Passerini di Lepida Scpa – pone grande attenzione all’etica. L’AI può fare tutto, ma è fondamentale usarla con coscienza. Noi abbiamo creato un modello che consenta alle Pa di affrontare questi temi in sicurezza”.
Accanto alla trasformazione tecnologica, c’è l’urgenza di inclusione digitale. Il progetto “Digitale Facile”, in corso dal 2020, ha l’obiettivo di accompagnare i cittadini nell’uso consapevole degli strumenti digitali.
“Abbiamo attivato 7 punti di facilitazione – spiega Marco Antonio Rizzo, digital manager di Open Lab – e offriamo corsi serali gratuiti su Office, Internet, social media. L’idea non è sostituire il cittadino, ma aiutarlo a diventare autonomo, soprattutto in un contesto come Ferrara dove la popolazione è sempre più anziana”.
Un approccio condiviso anche da Robert Ridolfi del gruppo Maggioli, che ha ribadito: “Innoviamo per tradizione. Ma per collaborare davvero, bisogna investire nella giusta tecnologia e farlo con continuità. La trasformazione digitale è sostenibile solo se porta valore reale agli enti e ai cittadini”.
L’assessora Savini ha concluso evidenziando gli obiettivi principali dei progetti in corso: “Il primo è facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi digitali, colmando il divario digitale. Il secondo è migliorare l’efficienza interna dell’amministrazione. Il terzo è rafforzare la sicurezza. La trasformazione digitale deve essere etica, inclusiva e concreta”.
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