Attualità
28 Maggio 2025
Dal 9 giugno prenderà servizio al tribunale di Brescia dopo cinque anni e mezzo in città: "Me ne vado con un bagaglio professionale arricchito. Esperienza che non dimenticherò"

Tribunale. Il presidente Scati ai saluti: “Lascio un’eccellenza”

di Davide Soattin | 3 min

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Ultimi giorni da presidente del tribunale di Ferrara per il dottor Stefano Scati che, a partire dal 9 giugno, lascerà il proprio ufficio di via Borgo dei Leoni, per prendere servizio come presidente del tribunale di Brescia, ultimo incarico della propria carriera.

Era il novembre 2019 quando Scati si insediò a Ferrara e oggi – a distanza di cinque anni e mezzo da quel giorno – coglie l’occasione dei saluti alla città per tracciare un bilancio umano e professionale della propria presidenza nel palazzo di giustizia cittadino.

“Quando mi insediai – ricorda il presidente uscente – dissi che il mio non sarebbe stato un compito facile. Questo perché il tribunale di Ferrara era un’eccellenza e andare a presiedere un tribunale fra i migliori d’Italia era molto più impegnativo che presiedere un tribunale in condizioni di criticità. Quando ci sono delle criticità, infatti, qualsiasi miglioramento viene apprezzato, mentre se si subentra a una situazione connotata da alto livello di efficienza non si può che peggiorare”.

Scati però – “nonostante gli effetti negativi della pandemia Covid e i numerosi trasferimenti di magistrati e la loro applicazione in Corte di Appello” – non ha dubbi sulla qualità del lavoro svolto negli ultimi cinque anni: “Lascio il tribunale di Ferrara come l’ho trovato, grazie all’impegno dei magistrati e del personale amministrativo. In particolare, quantomeno nel settore civile, resta uno dei migliori d’Italia, se non il migliore per quanto riguarda i ridotti tempi di decisione delle controversie”.

“Ho sempre cercato – prosegue – di interpretare il mio ruolo come il primus inter pares. Ho cercato di improntare la mia gestione non a criteri verticistici, ma alla condivisione e alla concertazione delle scelte, nell’ambito di una concezione della magistratura orizzontale”. E qui si inserisce il “proficuo rapporto” instaurato col procuratore capo Andrea Garau e con l’avvocato Eugenio Gallerani, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, oltre che con la Camera Penale Ferrarese.

Non sono mancati i momenti difficili, come quello del Covid: “Sono sempre stato presente e il ricordo è quello di un tribunale enorme con quattro o cinque persone che vagavano impaurite e che quando si incontravano stavano a distanza come nella peste manzoniana. All’inizio non c’erano forniture di mascherine Ffp2 e quando riuscimmo ad acquistarne, ne comprammo una per dipendente, che ci costarono 9 euro l’una. Abitando a Parma percorrevo quell’autostrada deserta, si sentivano gli elicotteri che volteggiavano per andare a prendere i pazienti in ospedale. Insomma, è qualcosa che ricordo, ma ovviamente non con piacere”.

Scati parla anche dell’organico del tribunale tra futuri arrivi e partenze: “Adesso mancano quattro magistrati. Uno è in arrivo a settembre, che è già in servizio, e tre giovani che dovrebbero arrivare a dicembre. Oltre alla mia, sono però previste le partenze di altri due giudici. Cosa resta da fare per migliorare ulteriormente? Difficile dirlo. E questo è un’altra dimostrazione che lavorare al tribunale di Ferrara come personale amministrativo, come magistrato e come avvocato è un privilegio e io sono stato uno dei primi a beneficiarne”.

“Sono stati cinque anni e sei mesi formativi – chiude l’ormai ex presidente del tribunale di Ferrara – che hanno arricchito il mio bagaglio professionale e che mi faranno ricordare l’esperienza ferrarese come una delle più significative del mio percorso professionale. Esperienza che mi sarà utile in vista del nuovo e molto impegnativo incarico di presidente del tribunale di Brescia”.

Al momento non è ancora stato nominato un sostituto di Scati e così, nel frattempo che venga designato un nuovo presidente per il palazzo di giustizia di via Borgo dei Leoni, a reggere l’incarico sarà la giudice Piera Tassoni.

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