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Lido degli Estensi. Tre assoluzioni in abbreviato, due sentenze di non luogo a procedere e due rinvii a giudizio. È quanto ieri (27 maggio) ha deciso il gup Andrea Migliorelli del tribunale di Ferrara durante l’udienza preliminare del processo per la morte di Mirko Balzanelli, il 36enne turista veronese annegato durante il pomeriggio del 20 agosto 2020, a Lido degli Estensi, nel tratto di mare davanti agli stabilimenti balneari Bagno Oro e Bagno Italia, dove il giovane stava facendo il bagno.
In quegli attimi – secondo la Procura di Ferrara – la vittima sarebbe sprofondata fatalmente in un canale di buca che, stando alle accuse, non era stata adeguatamente segnalata ai natanti da chi di dovere. Il pm Andrea Maggioni – titolare del fascicolo di indagine – aveva quindi chiesto il rinvio a giudizio di sette persone con l’accusa di cooperazione colposa in omicidio colposo che sarebbe stata causata da alcuni comportamenti segnati da negligenza, imprudenza e imperizia.
Due di loro – vale a dire il responsabile organizzativo del servizio di salvamento (un 51enne della provincia di Rovigo, difeso dall’avvocato Patrizia Carli) e il facente funzioni in loco (un 39enne della provincia di Milano, difeso dall’avvocato Giacomo Garcea) – sono stati mandati a processo davanti al giudice Giuseppe Palasciano, mentre il 36enne ferrarese responsabile di zona per lo stesso servizio di salvamento, difeso dagli avvocati Sara Bruno e Federico Carlini, è stato assolto.
Ai due la Procura di Ferrara contesta la violazione delle disposizioni riportate dal Piano Collettivo di Salvamento della stagione balneare 2020, delle disposizioni impartite dall’ordinanza balneare regionale n.1/2019 che disponeva l’obbligo di segnalare all’autorità marittima gli interventi di soccorso e salvamento/effettuati durante l’anno 2020 e dell’ordinanza 16/2018 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto di Porto Garibaldi, che imponeva ai concessionari delle spiagge di comunicare gli incidenti verificatisi.
In più, secondo gli inquirenti – avrebbero omesso di sovrintendere alle operazioni di salvamento di Balzanelli, dal momento che non sarebbero stati né presenti sul luogo dell’annegamento, né reperibili come invece avrebbero dovuto, ma anche di adottare tutti gli accorgimenti necessari – dal posizionamento di boe a una specifica cartellonistica di pericolo – per segnalare ai bagnanti la presenza del canale buca in cui era finita la vittima. Una mancanza a cui avrebbero posto rimedio solamente due giorni più tardi la morte del giovane.
Non luogo a procedere invece per i due bagnini, una 24enne di Lugo e un 29enne di Portomaggiore (entrami difesi dall’avvocato Maria Costanza Lodi) che, intervenuti dopo l’accaduto, secondo le accuse iniziali, non si sarebbero immersi col salvagente data la torbidità dell’acqua.
Sentenza di assoluzione è stata infine pronunciata nei confronti dei due militari di 42 e 52 anni della Capitaneria di Porto di Porto Garibaldi (difesi dall’avvocato Renzo Oppi) che, secondo l’imputazione originaria ricostruita dagli uffici di via Mentessi, non avevano spento il motore dei mezzi utilizzati per le ricerche, finendo per colpire con le eliche lo stesso Balzanelli, causandogli una serie di lesioni da taglio sul dorso e sulla spalla destra quando ancora era in vita.
Durante la scorsa udienza però – sentiti davanti al gup – i due avevano riferito di aver svolto le operazioni seguendo i protocolli, aggiungendo che il corpo del giovane turista veronese non era stato loro indicato in modo esatto al momento dell’intervento di soccorso. Inizialmente, il sostituto procuratore Andrea Maggioni aveva iscritto nel registro degli indagati anche quattro vigili del fuoco, per cui però poi aveva chiesto – e ottenuto – l’archiviazione delle loro posizioni.
Si tornerà in aula il 6 ottobre quando inizierà l’istruttoria dibattimentale del processo a carico del responsabile organizzativo del servizio di salvamente e del facente funzioni in loco.
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