Attualità
25 Maggio 2025
Unife: “Nessuna stabulazione inoperosa. Erano terminati gli studi programmati”

Macachi, trasferimento come da programma

di Redazione | 2 min

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“Il trasferimento degli animali presso una struttura di accoglienza, così come previsto dalla normativa vigente, è avvenuto in totale autonomia nell’ambito delle normali procedure di stabulazione dopo aver terminato gli studi programmati che hanno portato alla pubblicazione di lavori scientifici su riviste internazionali prestigiose come l’International Journal of Primatology nel 2023”.

L’Università degli Studi di Ferrara replica alle dichiarazioni delle associazioni animaliste che gridavano vittoria al trasferimento dei macachi in Spagna alludendo a una presunta stabulazione inoperosa.

“L’Università di Ferrara ritiene gravemente lesive le affermazioni secondo cui gli animali sarebbero stati stabulati in condizioni inadeguate – continua la nota dell’ateneo -, in ciò confortata sia dagli innumerevoli controlli da parte delle autorità competenti che mai hanno constatato irregolarità, sia dal pronunciamento del Ministero della Salute secondo cui i requisiti di stabulazione e mantenimento previsti dalla normativa vigente sono considerati i limiti utili a garantire le condizioni essenziali di benessere degli animali utilizzati a fini scientifici”.

Unife inoltre si ritiene “profondamente danneggiata dall’atteggiamento insinuante di chi, magari anche animato da senso di pietà, dimentica che la ricerca biomedica sugli animali è stata ed è tutt’ora la strada maestra per acquisire conoscenze fondamentali e per far progredire le terapie necessarie al mantenimento della salute dell’uomo (e degli animali stessi). È profondamente sviante affermare il contrario”.

Da Via Savonarola sottolineano che “la qualità della ricerca scientifica dell’Ateneo ferrarese costituisce motivo di orgoglio ed è sempre condotta seguendo metodi predittivi, moderni ed etici, fortunatamente coordinata da chi la ricerca la sa fare e non da chi si nutre di pseudocultura posticcia. Le scoperte scientifiche ottenute anche grazie alla ricerca biomedica sui primati non umani hanno permesso di disvelare meccanismi e funzioni che oggi consentono nuovi approcci terapeutici a malattie come l’ictus o la sindrome dello spettro autistico”.

“La ricerca è libera e costituzionalmente tutelata – conclude Unife – e nonostante le ingiurie, il clima di aggressione, l’utilizzo strumentale della giustizia, non abbiamo nessuna intenzione di deviare dal nostro percorso rigoroso e innovativo. Non è senza conseguenze, però, il dover agire sotto minaccia e mentre riteniamo vergognoso il cantare vittoria ipotizzando la chiusura di laboratori o linee di ricerca provvederemo, così come già fatto in passato, a tutelare in ogni sede l’onorabilità della nostra istituzione e la sicurezza dei nostri ricercatori”.

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