Filo. In ottanta anni di attività, che compirà il prossimo 14 luglio, di tempeste e bufere ne ha attraversate diverse. In particolare due crisi nel 1979 e nel 1985. E più recentemente due alluvioni: una nel 2023, l’altra, la seconda, e si spera l’ultima, nel 2024.
Calamità naturali che hanno mandato sott’acqua e devastato 500 su 5150 ettari di terreno, in proprietà, affitto e conduzione. Un disastro costato milioni di euro. Eppure è ancora in sella: anzi, per restare in tema, sulla cresta dell’onda.
Tanto che, come già assicurato in precedenti occasioni, “la nave è comunque approdata in porto”. La “Cooperativa Agricola Braccianti Giulio Bellini” di Filo ha tenuto venerdì l’assemblea dei soci, che ha approvato il bilancio consuntivo per l’esercizio economico-finanzario del 2024.
Un bilancio illustrato dal presidente Giuseppe Ciani, che nell’occasione è stato confermato nell’incarico dal rinnovato cda per altri 3 anni, ha chiuso con utile netto di circa 890 mila euro. Risultato positivo, ma in lieve calo, anche se poteva andare peggio, viste le mille difficoltà incontrate nel corso della gestione.
Da Ciani è arrivato un invito finale a “dare o fare di più” rivolto ai soci-lavoratori: “basta polemiche – ha detto ribadendo un concetto di unità d’intenti, di insieme -, noi siamo una grande famiglia, atteniamoci ai valori della cooperazione che si basano sull’impegno di ognuno, il rispetto dei ruoli, il lavoro, coesione e mutualità”.
Gli ha fatto eco il presidente onorario Sante Baldini, tirando in ballo ciò che ha frenato, e continua a frenare, risultati migliori: “non solo intemperie: ma anche crollo dei prezzi, impennate dei costi soprattutto energetici, cali di produzioni e vendite, riduzione di contributi e rimborsi, crisi dei mercati, difficoltà nel reperire mano d’opera e professionalità”.
Barra dritta allora, per centrare gli obiettivi che sono, ha poi aggiunto “occupazione e solidarietà. Il tutto per affrontare le sfide future, “facendo leva sui giovani ed il ricambio generazionale, per dare continuità ai nostri principi fondanti”.
Questi intanto i numeri più significativi: fatturato: 52 milioni; 210 dipendenti, quasi 3 milioni gli investimenti; prestito sociale: 2.460.000 euro. Ma pesano interessi passivi, imposte e tasse. Indice puntato contro l’uso concorrenziale, soprattutto estero, di fitofarmaci chimici, l’import selvaggio, il ricorso a personale irregolare.
Nel rendiconto consolidato tra le varie attività del gruppo spiccano i segni più, anche se inferiori al 2023, del core-business agricolo, ma con diversi meno per le ortofrutticole e la vite, manutenzione del verde e serre. A pareggio il sementificio. Clienti sparsi in diversi continenti, e con all’orizzonte altre espansioni.
Era presente anche il sindaco Andrea Baldini, che, invitato, ha definito l’azienda come “una preziosa realtà per il nostro territorio”.
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