È riuscito a salire sopra il tetto della casa circondariale di Ferrara, dopo aver spintonato i poliziotti penitenziari che in quel momento lo stavano sorvegliando, con l’obiettivo di inscenare un gesto dimostrativo tramite cui ha voluto chiedere il trasferimento in un altro penitenziario.
Protagonista del fatto accaduto durante la mattinata di ieri (giovedì 22 maggio) all’interno del carcere di via Arginone è stato un giovane detenuto di nazionalità cubana, affetto da una patologia psichiatrica.
La situazione è tornata alla normalità dopo tre ore, grazie alla delicata attività di mediazione condotta dalla comandante Annalisa Gadaleta, con l’aiuto degli agenti della polizia penitenziaria, quando il giovane è stato convinto a scendere dal tetto, ottenendo lo spostamento in un altro carcere.
Su quanto accaduto, è intervenuto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe. “Siamo a ribadire – ha esordito – che il carcere non è il luogo adatto per ospitare i detenuti psichiatrici, che hanno bisogno di stare in strutture dove possono essere contenuti e soprattutto curati”.
Il sindacalista ha aggiunto: “Facciamo i complimenti agli agenti penitenziari per come è stata gestita la situazione, ma invitiamo il parlamento a legiferare affinché si intervenga per la sicurezza di questi detenuti, che in carcere non possono essere adeguatamente curati, e quella degli altri”.
Anche Manuela Macario, garante dei diritti delle persone private della libertà personale, ha voluto commentare la vicenda accaduta in via Arginone. “Purtroppo i detenuti a volte ricorrono ad atti dimostrativi per poter riuscire a ottenere alcuni diritti che sennò non verrebbero garantiti” ha affermato.
“Per me, il carcere – ha proseguito – non è il luogo più adatto per poter gestire la situazione delle persone che sono alle prese con dipendenze patologiche o patologie psichiatriche, ma purtroppo non ci sono alternative”.
Macario in queste ore andrà in carcere per ricostruire i fatti: “Cercherò di capire com’è potuto succedere. Intanto voglio esprimere tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà agli agenti della polizia penitenziaria perché le situazioni che si vengono a creare sono complicate e pericolose anche per loro”.
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