A seguito dell’articolo pubblicato lo scorso 14 maggio, dal titolo “Nel Polesine con droga e coltello“, l’avvocato Luana Turri – che difende il 45enne di Mesola denunciato per porto di oggetti atti ad offendere – ci tiene a mettere alcuni punti fermi sulla vicenda.
“Innanzitutto – scrive il legale – il mio cliente non era in possesso di alcuna sostanza stupefacente, si trovava in macchina con un altro soggetto il quale consegnava spontaneamente ai carabinieri un involucro in cellophane contenente sostanza stupefacente e di cui il mio assistito era all’oscuro”.
“L’unica accusa mossa a quest’ultimo infatti, è di avere con sé un coltello a serramanico che aveva dimenticato nel marsupio” aggiunge Turri.
L’avvocato sottolinea poi che non è vero che il 45enne non è riuscito a fornire una giustificazione sul possesso del coltello, dal momento che – durante il controllo stradale dei militari – “ha più volte specificato ai carabinieri di svolgere la professione del pescatore e di utilizzare giornalmente il coltello in questione per motivi di lavoro specificando che, trattandosi di un regalo, è sua abitudine riportarlo a casa giornalmente perché teme possano rubarlo se lasciato sulla barca”.
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