Due richieste di condanna e una di assoluzione. Sono quelle che il pm Andrea Maggioni della Procura di Ferrara ha chiesto ieri (martedì 20 maggio) per la tragica fine di Augustine Aigbovo, lo stradino 43enne originario del Gambia, travolto e schiacciato tra due veicoli mentre stava lavorando lungo la Superstrada Ferrara-Mare, all’altezza del chilometro 6, tra gli svincoli di Cona e via Ravenna, nella parte di carreggiata che porta all’ingresso autostradale di Ferrara Sud.
Oggi a processo – con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo – c’è il 59enne Gabriele Pezzi, direttore tecnico della Cims, azienda bolognese per cui lavorava la vittima e che operava per conto della Sud Segnal-Traffic System Srl, società pugliese che aveva preso i lavori in appalto da Anas e di cui fanno parte il 73enne Donato Papa, inquadrato nella vicenda come datore di lavoro, e il preposto 58enne Giovanni Papa, entrambi finiti alla sbarra per la morte del 43enne.
Per Gabriele Pezzi (avvocato Ermanno Cicognani) e Donato Papa (avvocato Alessandro De Matteis) la Procura ha chiesto tre anni e quattro mesi, mentre per Giovanni Papa (avvocato Alessandro De Matteis) l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
I fatti risalgono al 24 settembre 2020 quando la vittima, operaio addetto alla segnaletica orizzontale, dipendente della Cims di Castel Guelfo di Bologna, stava lavorando sulla carreggiata per segnalare la presenza di un cantiere.
Improvvisamente però era sopraggiunta una Fiat Panda che aveva tamponato il furgone usato per allertare gli automobilisti dei lavori in corso, che – secondo l’accusa – si trovava fermo lungo la corsia di marcia ordinaria. Il 43enne si trovava purtroppo lì vicino ed è stato travolto, morendo sul colpo.
Nello schianto rimase ferito, ma non in pericolo di vita, il conducente dell’automobile, all’epoca dei fatti 39enne, che per quanto accaduto ha patteggiato.
Il processo tornerà in aula il 13 giugno quando il giudice Giovanni Solinas pronuncerà la sentenza.
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