La boxe come metafora di resistenza all’oppressione e le storie, private e pubbliche, di persone per immaginare un presente e un futuro di diritti, uguaglianza e solidarietà. L’arte di Peqod Compagnia TeatroE in scena con due spettacoli: protagonista di una residenza artistica negli spazi di Ferrara Off, Peqod, martedì 20 maggio alle 20.30 al Liceo Statale “L. Ariosto” arriva con Boxeur e La Comune di Parigi, quest’ultimo in anteprima, nell’ambito della 9° edizione di Bonsai, il festival di teatro contemporaneo ideato dall’associazione Ferrara Off in programma a Ferrara fino al 29 giugno prossimo.
Nasce nel 2020 a Trento dall’incontro artistico tra Maura Pettorruso, drammaturga e regista, e l’attore Stefano Pietro Detassis Peqod Compagnia, percorso di ricerca che si muove nella drammaturgia contemporanea con particolare attenzione ai temi socio-culturali e ambientali della contemporaneità. In Boxeur il testo di Maura Pettorruso intreccia le storie di due pugili straordinari, Eugenio Smit Lorenzoni e Victor Young Perez, due uomini, simboli di resistenza e speranza che raccontano come la boxe non sia solo uno sport, ma una vera e propria metafora di vita.
Da un lato la vita di Eugenio, che, in cerca di un modo per affrontare la sua rabbia, scopre nella boxe uno spazio di liberazione e comunità. Dall’altro Victor, un giovane campione ebreo che rappresenta il coraggio e la resilienza di fronte alla brutalità nazista: la sua lotta per la sopravvivenza nei campi di concentramento ricorda l’importanza della memoria storica e il potere di alzare la voce contro l’oppressione. Un potente richiamo alla giustizia sociale, un invito a riflettere sulle battaglie quotidiane dei lavoratori e degli oppressi.
Ne La Comune di Parigi, che nella sua versione in anteprima nasce nell’ambito della residenza artistica a Ferrara, le piccole storie di persone comuni e generali, di cittadini e imperatori, di scienziati improvvisati e di combattenti sollecitano un sentimento, un’ipotesi di comunione, di cambiamento di sguardo. Gli attori si muovono in uno spazio spoglio che diventa, attraverso i loro corpi e le loro parole, la Montmartre del 2025, il Cimitero di Père Lachaise con le tombe di cantanti e poeti, le strade attraversate dai turisti, per poi trasformarsi in quegli stessi luoghi ma in un altro tempo: il 1871. Le idee e i valori della Comune di Parigi continuano a ispirare la lotta per i diritti umani e la giustizia sociale nel mondo contemporaneo: la memoria di quei giorni di lotta e sacrificio rimane viva, fungendo da monito e da fonte di ispirazione per le generazioni future.
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