Spal
18 Maggio 2025
Il commento di Daniele Vecchi sugli oltre diecimila che hanno spinto i biancazzurri alla salvezza

La gente della Spal. Un popolo dalla fede incrollabile

di Redazione | 2 min

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di Daniele Vecchi

Per lavoro ho avuto la fortuna di lavorare come tutor a Casa Spal, più precisamente nella stagione 2022/23, l’anno della retrocessione in Serie C. È stata una esperienza meravigliosa, soprattutto (e solamente) per il rapporto con i ragazzi, con i quali, con molti di loro, sono ancora in contatto.

Qualche giorno fa uno di loro, che non fa più parte delle giovanili biancazzurre, mi ha chiamato perchè, vista la situazione della Curva Ovest con ormai pochi posti disponibili, voleva andare a vedere la partita in curva con i propri amici, chiedendomi un consiglio su come fare per andare a vivere la gara nel cuore del tifo.

Ho e abbiamo avuto la fortuna di trovare un biglietto per lui anche grazie all’aiuto dei ragazzi della Curva Ovest, facendo in modo che anche lui vivesse la gara di ieri al massimo.

Questo lungo preambolo è un semplice preludio per analizzare gli accadimenti di ieri sera: innanzitutto la passione che questo ragazzo, non nativo di Ferrara, ha appreso e assimilato, facendo propri i dettami sentimentali della spallinità.

E poi….i diecimilacinquecentoventisette spettatori paganti del Mazza, i veri protagonisti della notte biancazzurra.

Fin dalle prime ore del pomeriggio i dintorni dello stadio erano pervasi da colori biancazzurri, dalla sera prima i gruppi WhatsApp di amici e tifosi raccontavano di insonnia, problemi di stomaco e reflussi, con amici che cercavano di sdrammatizzare il momento sportivamente drammatico con risate isteriche e repentini cambi di argomento.

Poi dentro allo stadio. Ferrara ha risposto. Magistralmente, immensamente, totalmente, dimostrando senza timore di smentita che Ferrara è la Spal e la Spal è Ferrara.

“Solo Spal” disse un amico vecchio curvaiolo qualche anno fa, ancora prima dei fasti della Serie A, parlando delle grandi stagioni sportive dello sport ferrarese nel basket e nel volley.

Brutto da dire, ma duramente vero. Per quanto lo sport ferrarese possa eccellere a livello nazionale, la Spal per il ferrarese è più di una istituzione, è sangue, sudore, lacrime, emozione, rabbia, livore, passione, stamina e vita. Da qui non si scappa.

La dimostrazione di tutto ciò sta proprio negli oltre diecimila del Mazza. Sul baratro della Serie D, a 90 minuti dal dilettantismo, dopo mesi e anni di calcio imbarazzante, oltre alla Curva Ovest, sempre compatta e presente nonostante lo scempio sportivo e societario, Ferrara ha risposto così, con il più proverbiale e autorevole “Noi ci siamo”, come recitava la storica sciarpa del Gruppo d’Azione negli anni Ottanta.

Per una giornata Ferrara e il popolo spallino hanno ridato dignità e voglia di soffrire agli undici in campo.

Sugli spalti invece, eravamo in più di undici. Eravamo in più di diecimila.

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