Portiamo nuovamente l’attenzione sull’annosa questione relativa agli eventi organizzati nella zona di viale Alfonso D’Este, in particolare nel tratto adiacente i Bagni Ducali e alle storiche mura rinascimentali.
Per tre giorni, la chiusura del viale per l’allestimento di un mercato itinerante comporta forti disagi alla viabilità e ai residenti, già messi a dura prova dai 45 giorni consecutivi di luna park e in occasione della fiera del patrono. Il traffico, privato di un asse fondamentale, si riversa nel cuore medievale, congestionando un’area storicamente fragile e rendendo ancora più difficile la ricerca di parcheggio.
I residenti, oltre a non poter accedere ai propri carrai per oltre 12 ore al giorno, si trovano anche a dover chiudere le finestre fin dalle prime ore del mattino, a causa della cottura alla griglia delle carni che avviene in alcuni stand, con fumi e odori che rendono impossibile godere della bella stagione. Non si tratta solo di fastidi olfattivi: lo scorso anno è stato segnalato il caso di uno stand che ha sversato oli e grassi direttamente nelle fognature, un comportamento non solo incivile ma potenzialmente dannoso per l’ambiente e le infrastrutture.
A questo si aggiunge il tema, ormai cronico, della mancata cura degli spazi: i paletti dissuasori che delimitano l’area ciclabile vengono regolarmente rimossi per consentire l’allestimento degli stand, ma non vengono poi ripristinati, lasciando l’area in condizioni peggiori di come era stata concessa.
Alla luce di tutto questo, ci chiediamo quale sia l’effettivo beneficio per il territorio e i suoi abitanti. Se la finalità è la “valorizzazione”, parola spesso abusata da qualche amministratore pubblico, ci permettiamo di suggerire una riflessione più attenta su luoghi e modalità. Una possibile alternativa potrebbe essere lo spostamento del mercato nell’anello dell’Acquedotto, zona che anche recentemente, per voce di alcuni esercenti, lamenta come trascurata sul fronte degli eventi pubblici. Potrebbe essere un’occasione per redistribuire in modo più equo le manifestazioni e per alleviare la pressione su un’area storica e residenziale già fortemente compromessa.
Chiediamo che l’amministrazione comunale si assuma la responsabilità non solo di concedere spazi pubblici per eventi temporanei, ma anche di garantirne il corretto utilizzo, il ripristino e, soprattutto, la compatibilità con la vita quotidiana dei residenti. L’intrattenimento e il commercio ambulante possono essere una risorsa, ma solo se gestiti con criterio e rispetto.
Comitato per Ferrara