Lagosanto
18 Maggio 2025
Inaugurato il parco sculture di Salvi Vivai, un innovativo progetto di benessere organizzativo che valorizza il legame tra uomo e terra

Arte e welfare aziendale si fondono in “Orme nelle radici”

di Redazione | 4 min

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L’arte può davvero diventare strumento di welfare aziendale e veicolo di benessere per i lavoratori. Lo dimostra “Orme nelle radici”, il parco sculture inaugurato sabato 17 maggio da Salvi Vivai presso la propria sede operativa di Lagosanto, in provincia di Ferrara, alla presenza di autorità locali e numerosi collaboratori dell’azienda. Un progetto che rappresenta un approccio pionieristico nel settore agricolo italiano: non una semplice installazione artistica decorativa, ma uno spazio progettato specificamente per contribuire al miglioramento della qualità della vita lavorativa dei collaboratori.

«La forza di un’azienda risiede nel valore del suo team: solo lavorando insieme si riescono a ottenere risultati importanti – ha commentato Silvia Salvi, Amministratore dell’azienda, durante la cerimonia di inaugurazione-. Questo parco nasce proprio con l’obiettivo di favorire il benessere delle persone che sono il vero motore della nostra impresa. Il welfare aziendale non è un costo ma un investimento strategico che genera un ritorno in termini di appartenenza, motivazione e capacità innovativa».

In un settore tradizionalmente orientato alla produttività come quello agricolo, Salvi Vivai – che dal 1970 ha fatto dell’innovazione e della ricerca i propri tratti distintivi – dimostra così che il benessere dei lavoratori può diventare una priorità strategica, capace di generare valore condiviso per un’azienda che oggi esporta l’80% della sua produzione in 30 Paesi nel mondo. Il parco, concepito come un’oasi di tranquillità all’interno dello stabilimento, offre ai dipendenti un luogo dove rigenerarsi durante le pause o a fine giornata, in un’armonica fusione tra arte, natura e vita lavorativa.

Le installazioni, firmate dall’artista marchigiana Sara Cancellieri, si distinguono per l’utilizzo di materiali che dialogano con l’ambiente circostante. Particolarmente suggestivi i “Bigfoot”, grandi piedi in terracotta che sorreggono radici che si librano verso l’alto, affiancati da frutti stilizzati in ceramica smaltata dai colori vivaci – tra cui kiwi, ciliegie e mele – che richiamano le varietà coltivate dall’azienda. Un chiaro riferimento all’attività vivaistica di Salvi, che oggi è protagonista di importanti progetti di innovazione varietale nel settore del kiwi, con la recente introduzione delle varietà NM61 a polpa verde e MFR001 a polpa giallo-rossa. La varietà NM61 si distingue per la maturazione precoce (fino a 5-6 settimane prima rispetto alla tradizionale Hayward), l’elevata resistenza alle avversità e le eccellenti qualità organolettiche, mentre la MFR001 presenta una caratteristica unica nel panorama dei kiwi a polpa colorata: frutti di dimensioni superiori alla media con una polpa di colore giallo screziata al centro di rosso, che ne esalta l’attrattività commerciale e il sapore agrodolce, particolarmente apprezzato dai consumatori.

Il nome stesso del progetto, come ha spiegato Silvia Salvi, racchiude la filosofia dell’azienda: «Le orme rappresentano il presente e il futuro, i passi che compiamo ogni giorno. Le radici simboleggiano invece la tradizione e il nostro passato. Questo legame tra innovazione e storia è fondamentale per noi: è importante ricordare ciò che è stato costruito prima di noi, mantenendo però lo sguardo proiettato in avanti con nuovi percorsi da tracciare».

L’evento, che si è svolto in concomitanza con la Sagra della Fragola di Lagosanto, ha incluso anche un tour dello stabilimento, durante il quale i presenti hanno potuto visitare le serre dell’azienda, dove sono state illustrate le fasi di coltivazione delle piantine di kiwi e ciliegio. Salvi Vivai produce annualmente 2.700.000 piante da frutto, 135.000.000 piante di fragole e 2.800.000 portinnesti, confermandosi leader nel settore vivaistico.

Grande interesse ha suscitato anche la mostra fotografica “Coltivare integrazione: storie di donne tra terre, lavoro e diritti” a cura del Cineclub di Lagosanto, che ha offerto uno spaccato sul ruolo delle donne nel settore agricolo. Un tema particolarmente caro a Silvia Salvi, co-fondatrice dell’Associazione Nazionale Donne dell’Ortofrutta, che oggi conta più di 140 socie attive in tutta la filiera ortofrutticola italiana, con l’obiettivo di dare maggiore visibilità alle professioniste del settore.

«Nel settore agricolo, tradizionalmente maschile, la presenza femminile a livello di maestranze è prevalente, ma più si sale nella gerarchia più il numero di donne diminuisce – ha commentato Silvia Salvi -. Con l’Associazione abbiamo voluto renderci più visibili e portare le nostre idee ai tavoli decisionali. Dopo 7 anni, i risultati sono tangibili».

L’iniziativa “Orme nelle radici” si inserisce nella più ampia visione di sostenibilità di Salvi Vivai, che negli ultimi anni ha investito significativamente in progetti innovativi, dall’apertura del laboratorio di micropropagazione alla ricerca sul biochar per la riduzione dell’impronta carbonica in agricoltura, in collaborazione con l’Università di Parma.

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