Salute
17 Maggio 2025
Si celebra il 17 maggio con il tema “Progettare il Cambiamento: Mai Più Soli Dopo il Trauma Cranioencefalico. Il Territorio e le Nuove Ricerche”

Giornata del trauma cranico, Cona in prima linea nel percorso di cura e integrazione

di Redazione | 4 min

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In occasione della XXVI Giornata Nazionale dedicata alle persone con Trauma Cranico, che si celebra il 17 maggio con il tema “Progettare il Cambiamento: Mai Più Soli Dopo il Trauma Cranioencefalico. Il Territorio e le Nuove Ricerche”, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara riafferma il proprio impegno nel supporto e nella riabilitazione dei pazienti che hanno subito questa grave lesione.

Il trauma cranico (Tce) è un evento che può causare un serio danno cerebrale, talvolta esordendo con uno stato di coma. Può derivare da incidenti stradali, cadute o infortuni sul lavoro. Le conseguenze possono essere molteplici e complesse, interessando funzioni cognitive (attenzione, memoria, linguaggio, pianificazione), comportamento, movimento, capacità di alimentazione, controllo sfinterico e visione e sensibilità, portando a vari livelli di dipendenza nelle attività quotidiane. Nei casi più gravi, dopo la riemersione dal coma, possono persistere stati vegetativi o di minima coscienza.

Data la complessità delle problematiche i pazienti con grave trauma cranico necessitano di percorsi di cura specifici e di altissima specialità dopo la fase acuta in rianimazione. L’Unità Gravi Cerebrolesioni (Ugc) dell’Ospedale di Cona (diretta dalla dott.ssa Susanna Lavezzi) è riconosciuta come centro Hub regionale della rete Gracer (Gravi Cerebrolesioni Emilia Romagna) per la riabilitazione delle Gravi Cerebrolesioni Acquisite. Questo Reparto è in grado di seguire il paziente nell’intero percorso, dalla fase acuta agli esiti. Ogni anno l’Ugc accoglie oltre 30 persone con esiti di trauma cranico, provenienti sia dai reparti di Rianimazione locali che da tutta l’Emilia-Romagna e dal territorio nazionale. L’attività include anche percorsi personalizzati per pazienti pediatrici.

“Il tema scelto per la giornata nazionale di quest’anno – sottolinea la dott.ssa Lavezzi – è estremamente pertinente. Esso pone l’accento sul progetto di vita della persona dopo un trauma cranico e sulla necessità di un impegno congiunto tra i servizi di riabilitazione e i territori. Il tutto al fine di costruire percorsi efficaci che offrano risposte concrete ai bisogni dei pazienti e delle loro famiglie. La celebrazione ufficiale della giornata nazionale del trauma cranico quest’anno si svolgerà a Padova. Personalmente avrò modo di partecipare a questo evento anche come coordinatrice della sezione gravi cerebrolesioni della società scientifica Simfer (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) e per portare anche l’esperienza e il contributo della riabilitazione ferrarese”.

Il percorso riabilitativo è spesso prolungato, della durata anche di diversi mesi, e si basa su un progetto individualizzato. Un team multidisciplinare composto da fisiatra, fisioterapista, logopedista, infermiere, Oss, tecnici ortopedici e psicologo lavora in sinergia. Il trattamento si avvale anche di strutture specialistiche interne, come il Modulo di Analisi del Movimento e il Modulo di Neuropsicologia Riabilitativa, utili per affrontare problematiche quali spasticità, disturbi del cammino, disturbi cognitivi e comportamentali che impattano significativamente sul recupero e sulla qualità della vita.

Per migliorare l’efficacia dei trattamenti l’Ospedale di Cona integra le terapie convenzionali con tecnologie avanzate, tra cui robotica per il recupero motorio dell’arto superiore e del cammino, e tecniche di neuromodulazione per il recupero della coscienza. Di recente è stata potenziata l’attività di telemedicina (televisita/teleconsulto) e teleriabilitazione, in particolare per la gestione a distanza di deficit cognitivi o disfagia, garantendo un monitoraggio longitudinale e la continuità della cura anche dopo la dimissione, con collaborazioni a livello nazionale.

Parallelamente alla riabilitazione medica, l’Ugc promuove attivamente la riabilitazione sociale fin dalle prime fasi del ricovero, attivando percorsi di reinserimento a livello familiare, sociale, scolastico e lavorativo. Queste iniziative sono realizzate in stretta collaborazione con enti e istituzioni del territorio, come l’Opera Don Calabria-Città del Ragazzo, l’Ufficio Scolastico Provinciale (con la “Scuola in Ospedale”), il Comitato Paralimpico-Cip, il Conservatorio Frescobaldi e l‘Associazione Casa-Lavoro. L’obiettivo è favorire la partecipazione e il pieno benessere, proseguendo queste attività anche dopo la dimissione in collaborazione con il territorio. Il percorso post-ricovero prevede anche trattamenti a minore intensità in regime di Dh o ambulatoriale, in integrazione con l’Unità di Riabilitazione Territoriale dell’Azienda Usl di Ferrara (diretta dalla dott.ssa Elisabetta Zucchini).

L’Azienda partecipa inoltre a progetti di sensibilizzazione e prevenzione, come “La strada per andare lontano”, in collaborazione con gli Istituti Scolastici provinciali e la Prefettura.

“Il percorso riabilitativo deve coprire l’assistenza, la riabilitazione e favorire la piena integrazione nelle comunità, contrastando la solitudine che spesso accompagna queste persone. Le recenti riforme, come il Decreto Ministeriale 77 sull’assistenza territoriale e la riforma sulla Disabilità del 2024 con il Decreto “progetto di vita”, ci chiamano tutti, professionisti e cittadini, a lavorare intensamente in questa direzione. È fondamentale anche valorizzare e coinvolgere attivamente le associazioni dei familiari e dei pazienti in tutte le fasi del processo di cura, riconoscendole come una grande risorsa”.

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