di Riccardo Giori
Un viaggio straordinario tra arte, storia e tecnologia prende vita nel cuore della città estense. Dopo un meticoloso lavoro di restauro durato due anni e terminato alla fine del 2024, gli affreschi della Chiesa di San Paolo a Ferrara, rimasti a lungo invisibili agli occhi del pubblico, tornano finalmente alla luce ma in una forma assolutamente inedita: attraverso visori per la realtà virtuale.
Il progetto, sviluppato da Assorestauro in collaborazione con l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e parrocchia della Conversione di San Paolo, promosso dal Comune di Ferrara in collaborazione con la Soprintendenza e con il supporto di esperti in restauro e realtà aumentata, ha permesso di digitalizzare ad altissima risoluzione gli affreschi, ora esplorabili in ogni dettaglio. Indossando un visore VR, i visitatori possono “entrare” nella chiesa e ammirare gli affreschi restaurati in un ambiente tridimensionale, realistico e coinvolgente, come se si trovassero fisicamente sul posto.
“Siamo in visita qui alla chiesa di San Paolo nell’ambito di questo progetto PNRR finanziato dal Ministero della Cultura per la ricostruzione digitale di una delle facciate interne risalente al 1300 che oggi non è più visibile dall’interno della chiesa” precisa Andrea Griletto, direttore di Assorestauro, “e siamo qui anche in occasione dell’annuale Restoration Week con una delegazione internazionale di diciotto paesi invitata dal MAEC attraverso ICE Agenzia e coordinata da Assorestauro, venuta in Italia proprio a condividere buone pratiche del restauro italiano e costruire progetti di scambio.”
La chiesa custodisce cicli pittorici di grande valore artistico, testimonianza preziosa della devozione e della cultura figurativa tra Rinascimento e Barocco. Tuttavia, le condizioni dell’edificio non consentono ancora una riapertura completa. Da qui nasce un’idea innovativa: rendere accessibili i capolavori nascosti grazie alla tecnologia immersiva della realtà virtuale.
“Quest’iniziativa che parte appunto dal suo restauro è una modalità nuova di poter vedere quello che normalmente non si riesce a vedere in una chiesa, ovvero opere straordinarie che però restano coperte da altre opere per cui non si possono di fatto togliere, però attraverso la digitalizzazione e, con l’aiuto del visore per la realtà virtuale, si riesce a gestire un viaggio proprio all’interno del muro portante di destra della chiesa di San Paolo”, afferma Don Massimo Manservigi, specificando poi che “essendo poi un muro del trecento rispetto al resto della chiesa che invece è della fine del cinquecento, in qualche modo è come immergersi in una specie di storia di libro di storia dell’arte dal vivo, e fare davvero un viaggio nella storia della città attraverso un muro.”
Tra le opere più significative ritrovate e restaurate, spiccano la “Conversione di San Paolo” e alcune raffigurazioni di santi locali, che testimoniano l’influenza della scuola ferrarese e di artisti attivi tra il Cinquecento e il Seicento. Il punto di accesso all’esperienza virtuale accessibile a tutti – anche a persone con disabilità – è stato allestito in uno spazio espositivo temporaneo all’interno della chiesa, dove sono presenti anche pannelli esplicativi, fotografie del cantiere di restauro e dispositivi per la visione immersiva.
Un’iniziativa voluta sensibilizzare il pubblico sul valore del restauro, rappresentando di fatto un perfetto esempio di come la tecnologia possa affiancare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, offrendo nuovi modi di fruizione anche quando la presenza fisica è impossibile. Un’occasione unica per riscoprire, con occhi nuovi, i segreti della Chiesa di San Paolo.