Portomaggiore
15 Maggio 2025
Le accuse iniziali erano di rapina, lesioni personali e sequestro di persona. Ma la testimonianza della persona offesa nella precedente udienza ha finito per ridimensionare i fatti

Picchiato e messo nel bagagliaio dalla gang. Quattro assolti

di Davide Soattin | 3 min

Leggi anche

Vendetta dopo l’agguato col machete. Processo per due Eiye

È approdato ieri mattina (mercoledì 14 maggio) in aula - davanti al collegio del tribunale di Ferrara - quello che a tutti gli effetti può essere inquadrato come il regolamento di conti tra clan nigeriani dopo la folle aggressione col machete avvenuta il 30 luglio 2018 lungo via Olimpia Morata

Muore soffocato a 28anni per un boccone

Era arrivato domenica e sarebbe tornato a casa oggi il 28enne forlivese Emanuele Lamanna tragicamente deceduto nella mattinata di mercoledì 14 maggio. Si trovava al Camping Florenz di Lido degli Scacchi e intorno alle 9 di mattina, mentre faceva colazione, ha avuto un attacco epilettico proprio mentre ingeriva un boccone

Daino attraversa la strada. Moto e camion si scontrano

Grave incidente nella mattinata di mercoledì 14 maggio nella zona artigianale della Piccola Media Industria, dove un uomo di 55 anni - in sella alla propria moto - è rimasto ferito dopo lo scontro frontale con un autocarro causato da un daino che avrebbe improvvisamente attraversato la strada.

Sono stati tutti assolti i quattro cittadini di nazionalità pakistana tra i 28 e i 36 anni, che erano finiti inizialmente a processo con le accuse di rapina, lesioni personali e sequestro di persona nei confronti di un 31enne che l’11 aprile 2021, ad Argenta, denunciò di essere stato picchiato, rapinato e sequestrato da una gang di connazionali in quello che – per modalità di esecuzione, quando fu raccontato per la prima volta – sembrava essere un regolamento di conti.

La decisione del collegio del tribunale di Ferrara è arrivata nel primo pomeriggio di mercoledì 14 maggio. Tra gli accusati rientrava anche un quinto membro del clan, un uomo pakistano di 40 anni, che – in prima battuta dichiarato irreperibile – è stato rintracciato e questa mattina (giovedì 15 maggio) affronterà l’udienza predibattimentale del processo a proprio carico davanti al gup Danilo Russo.

Secondo quella che era l’accusa iniziale, con la scusa di un incontro per chiarire una precedente discussione nata per motivi economici, la vittima fu attirata in una strada di campagna da uno dei suo presunti aggressori e, una volta sul posto, venne colpita con calci e pugni da tre connazionali che, oltre a provocargli ferite giudicate guaribili in quattro giorni, gli avevano anche strappato di mano il telefono cellulare, distruggendoglielo dopo averlo sbattuto a terra con forza.

Il 31enne – sempre secondo la denuncia – era però riuscito a scappare a bordo di un furgone, trovando riparo nel cortile condominiale dell’abitazione del nipote. Lì era stato raggiunto dai tre connazionali, a loro volta supportati da altre tre persone, di cui una mai identificata, che lo avevano prima fatto scendere dal mezzo e poi, dopo averlo preso nuovamente a calci e pugni, oltre che a colpi di bastone, lo avevano chiuso dentro al bagagliaio della Opel Zafira con cui erano arrivati sul posto.

Dopo averlo tenuto in ‘ostaggio’ per diverso tempo, i cinque lo avevano poi portato nel parcheggio del supermercato Coop, dove lo avevano nuovamente aggredito.

Nella precedente udienza però il 31enne, persona offesa nella vicenda, con la propria testimonianza aveva ridimensionato un po’ la vicenda, spiegando che in realtà i tre connazionali che gli avevano strappato il telefono lo avevano fatto poiché, ingannati dal fatto che l’uomo stava camminando con la torcia del telefono accesa per farsi luce nel buio, avevano inizialmente creduto che li stesse filmando e quindi avevano reagito violentemente, senza però l’intenzione di volerlo rapinare.

Inoltre, davanti alle foto segnaletiche dei presunti rapinatori, aveva riconosciuto persone diverse rispetto a quelle che aveva indicato in fase di indagine come autori dell’agguato.

A ciò si aggiunse successivamente anche la sentenza di non luogo a procedere che il collegio del tribunale di Ferrara aveva pronunciato per tutti gli imputati – sempre durante la scorsa udienza – in riferimento all’accusa di sequestro di persona, dal momento che l’episodio in sé era emerso solamente nelle sommarie informazioni testimoniali che la presunta vittima aveva rilasciato ai carabinieri, ma non all’interno della querela, diventando quindi improcedibile.

Quindi, date le risultanze dell’istruttoria dibattimentale, il collegio ha deciso di assolvere tutti e quattro gli imputati. Per il quinto imputato invece – che questa mattina siederà davanti al giudice dell’udienza preliminare, dopo essere stato inizialmente dichiarato irreperibile – il legale che lo difende, l’avvocato Enrico Belletti, è orientato a chiedere il rito abbreviato condizionato all’acquisizione della sentenza di assoluzione degli altri finiti alla sbarra, oltre che dei verbali delle varie udienze.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com