Gentile redazione,
gentili amministratori,
Ho letto con stupore e una certa amarezza l’articolo relativo alla situazione del Circolo Arci Bolognesi e alla cena recentemente organizzata “con i vicini”. Mi sembra doveroso, in qualità di residente in una via limitrofa a piazzetta San Nicolò, offrire un punto di vista che purtroppo da anni viene ignorato o minimizzato dall’ARCI.
I problemi legati all’attività del Circolo non sono recenti né episodici. Da decenni, chi abita nei pressi del Bolognesi subisce disagi legati al rumore notturno, al superamento sistematico degli orari consentiti, alla mancanza di rispetto delle regole di civile convivenza, per non citare le condizioni indecorose in cui versano le vie dopo le “serate culturali” del Circolo. I prodotti di queste iniziative culturali sono ben visibili il sabato e domenica mattina e consistono in vomito e altre deiezioni varie e decine di bicchieri vuoti lasciati sui davanzati o sulle auto di tutto il quartiere. Vibrazioni nelle pareti, musica ad alto volume, difficoltà a dormire: questa è la quotidianità di chi risiede nelle vicinanze: non mi sembra di vivere vicino a uno spazio culturale, come si sono auto definiti, bensì a una classica discoteca.
Segnalazioni, esposti, petizioni, persino sanzioni amministrative non sono mancati nel corso degli anni. Il problema è noto da tempo, e non può essere cancellato o ridimensionato da un’iniziativa organizzata oggi, proprio quando la concessione è in scadenza e l’Amministrazione sta giustamente e legittimamente valutando l’opportunità di non rinnovarla.
Per troppo tempo il Bolognesi non ha ascoltato la voce dei cittadini e oggi coinvolge la comunità di residenti solo per sostenere un interesse specifico. Il rispetto reciproco e la legalità non possono essere sacrificati in nome della “cultura”.
Auspico quindi che il Comune non caschi in questo equivoco e che preferisca ascoltare le voci esasperate di chi vive questo quartiere da decenni, sopportando l’inciviltà di chi fa baldoria tutta la notte salvo poi tornare a dormire tranquillo nel proprio letto lontano da piazzetta San Nicolò.
Cordialmente
Michela Murador