Cento
13 Maggio 2025
Il senatore Alberto Balboni ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Istruzione. Il fatto sarebbe accaduto all'Istituto Bassi-Burgatti nella mattinata di lunedì: "Si è sentita in dovere di spiegare al giovane studente che quello era un simbolo fascista"

Cento, la denuncia: “Prof ritira telefono per l’adesivo di Azione Studentesca”

di Davide Soattin | 3 min

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Cento. Un’interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per denunciare quello che viene definito “un fatto gravissimo” che sarebbe avvenuto durante mattinata di lunedì 12 maggio in una classe seconda della scuola secondaria di secondo grado IIS Bassi-Burgatti di Cento.

A presentarla è il senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia, dopo che – spiega – “una professoressa ha trattenuto il telefono di uno studente (16enne, ndr) alla fine dell’ora di lezione perchè sullo stesso ha notato l’adesivo di Azione Studentesca, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia” a cui il giovane risulta essere iscritto.

“La professoressa – afferma Balboni – si è sentita in dovere di spiegare al giovane studente che quello era un simbolo fascista e che lui non si rendeva conto di cosa esso significasse. Come non bastasse la professoressa non ha voluto restituire il telefono allo studente, obbligandolo ad attendere l’insegnante dell’ora successiva per riaverlo”.

Si tratterebbe della croce bretone, un simbolo derivante dalla tradizione celtica che la stessa Azione Studentesca – nel suo sito – definisce “rivoluzionario nel significato solare e profondo del termine: è un eterno ritorno all’origine per la restaurazione di un ordine privo di limiti di spazio e di tempo.

Il senatore commenta: “Un episodio inaccettabile da parte di chi evidentemente scambia la cattedra per il palco di un comizio. Chi ha la responsabilità dell’educazione dei nostri giovani ha il dovere di insegnare il rispetto per le idee politiche di tutti, non può permettersi di denigrare le idee che non gli piacciono umiliando un ragazzo di 16 anni davanti a tutti i suoi compagni di classe”.

“Ho chiesto quindi al ministro – conclude – di far luce con urgenza sull’episodio e di valutare se il comportamento di questa insegnante è compatibile con i principi di democrazia e pluralismo che devono contraddistinguere la scuola pubblica”.

Sentita su quanto sarebbe accaduto, la dirigente scolastica dell’istituto Annamaria Barone Freddo – nel momento in cui scriviamo – ha fatto sapere di “non aver ricevuto alcuna segnalazione”. “A livello organizzativo ho deliberato col Collegio Docenti che, a ogni inizio ora, gli studenti depositino i loro telefoni cellulari nelle scatole di plastica che ho fatto acquistare e che li riprendano all’intervallo” ha spiegato. “Mi interesserò personalmente per cercare di capire quanto sarebbe successo, eventualmente aprendo un’istruttoria, ma per ora non ho gli elementi necessari per potermi esprimere” ha chiuso la preside.

Alessandro Guaraldi, coordinatore e consigliere comunale di Fratelli d’Italia, è a sua volta intervenuto dicendo che “se confermato, spero che quanto accaduto non si ripeta mai più perché siamo contro ogni tipo di coercizione politica di ogni parte, sia da destra che da sinistra”. “I ragazzi – ha proseguito – già si espongono poco politicamente perché reputano la politica un qualcosa di lontano e difficile da capire e da vivere e non credo che questo sia il modo più corretto per poterli avvicinare, qualsiasi siano le loro idee, che dovrebbero essere spinti ad approfondire, invece che finire per essere bloccati“.

 

 

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