Lunedì 12 maggio nella sala dell’Albo Pretorio in residenza municipale, è stata presentata e inaugurata la mostra dei dipinti dedicati al Palio di Ferrara realizzati dall’artista ferrarese Barbara Ponti. All’incontro inaugurale, insieme alla pittrice, è intervenuto l’assessore comunale alla Cultura e Palio Marco Gulinelli.
“Questa mostra a pochi giorni dall’evento più importante del Palio di Ferrara in programma a piazza Ariostea è un messaggio importante – ha affermato in avvio di presentazione l’assessore comunale alla cultura Marco Gulinelli – qualcosa che va al di là della rivalità tra le contrade, le quali vedono un tetto comune, quello della volontà di creare una condivisione con la città e i molti turisti che verranno a vivere l’edizione di quest’anno. Barbara Ponti – ha sottolineato l’assessore Gulinelli – è un’artista di talento con alle spalle un percorso ricco di iniziative e momenti pubblici. La si può definire, anche se riduttivo, la pittrice del palco: i quadri hanno una sensibilità e anche una composizione importante, rappresentano alcuni elementi iconici del Palio, sono emozionati da guardare e sono felice che l’Amministrazione possa ospitarli qui nella sala dell’Albo Pretorio di Palazzo Municipale”.
Sarà possibile visitare la mostra negli orari di apertura della residenza municipale fino al 27 maggio.
Barbara Ponti Artista ferrarese e appassionata pittrice del Palio di Ferrara
Barbara Ponti (Ferrara, 29 giugno 1972), pittrice. Esordisce nel 1995. Il suo percorso artistico è popolato da molteplici esperienze e precedenti sedimentazioni. Si è formata in particolare nelle lezioni presso l’Accademia della Galleria d’Arte il Rivellino di Ferrara con i pittori Daniele Carletti e il professore dell’accademia di Ravenna Emidio De Stefano, i risultati conseguiti le meritano due borse di studio. Incessante sperimentatrice, utilizza tutte le tecniche pittoriche che indaga inizialmente aderendo alla pittura figurativa, prediligendo i ritratti e paesaggi. In seguito, si orienta verso una cifra stilistica pervasa anche da accenti inconsci e onirici, soffermandosi in particolare sul valore del simbolo. Sono anni in cui traguarda una maniera espressiva più intimista, attenta alla poetica della simbiosi tra la natura umana e il suo destino, sospinta dai mutamenti dell’Io e travolta da accadimenti ineluttabili. L’arte è un percorso di vita indissolubilmente legato ad ogni sua necessità interiore: è in questo percorso che ritma il suo sostanziarsi. La Ponti – anche poetessa – è alla continua ricerca di un pathos emozionale che segni l’equilibrio tra essere e divenire. La verità simbolica è filtrata dall’arcano dell’archetipo, che denuda fino a coglierne l’essenza rivelatoria, nascono così le sue “trilogie”, dagli esiti non sempre prevedibili. Oggi, essa stessa definisce la sua pittura “concettuale e introspettiva, tra il simbolismo e il surrealismo”. Artista materica, nel suo cromatismo si coglie un contralto di tratti accesi e soffusi insieme, sincretici, riuniti in una sinfonia che pur consapevole di una dimensione spaziale reale e presente, è infine trasfigurata nel mondo “sospeso”, senza tempo, dell’idealità.
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