Spal
11 Maggio 2025
Dichiarazioni sorprendenti prima della sfida con il Milan Futuro: mentre la Spal rischia il baratro, il tecnico si chiama fuori dalla responsabilità tecnica e mentale. Ma la stagione racconta un’altra storia

Spal, Baldini e il peso delle parole

di Redazione | 3 min

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di Daniele Vecchi

Le dichiarazioni di Mister Baldini prima della gara contro il Milan Futuro: “Queste partite si caricano da sole”; “Di Spal-Triestina non ci sono immagini, non ho voluto dare nessun vantaggio al Milan Futuro”;
“Con la Triestina è stato solo un allenamento fisico”; “Se qualcuno sotto l’aspetto mentale sbagliasse la partita a Solbiate Arno dovrebbe fare un altro mestiere”. Poi arriva la vera ciliegina sulla torta: “Il lavoro dello staff ora è finito, ora (i giocatori) devono metterci del loro”.

Un ottimo modo per cautelarsi e per delegare, sotto certi punti di vista giustamente, ai giocatori la definitiva responsabilità dei risultati ottenuti sul campo. Ma. C’è un ma.

Il discorso filerebbe liscio se la Spal, a questo punto della stagione, fosse arrivata al massimo della forma, al massimo del rendimento, pronta per affrontare questa sfida di alto livello, carica a molla dopo un lavoro ben fatto e curato nei minimi particolari durato mesi, per arrivare al top nel momento topico della stagione, per giocarsi il tutto per tutto con grande fiducia, maestria e talento.

In pratica suona come se Mister Baldini narrasse: “Vi ho portati fino alla finale di Champions League, abbiamo fatto cose egregie, ora io vi ho portati qui, al massimo, ora tocca a voi”. “What?!?” Direbbero esponenti della dirigenza, sempre vicini alle sorti della squadra.

Come ben sappiamo infatti, non è andata esattamente così. Dove ci ha portati Baldini non è alla finale di Champions League, bensì a 90 minuti dal probabile dilettantismo, con una media punti imbarazzante, con una idea di gioco mai digerita nè tantomeno assimilata dai giocatori, con dichiarazioni che talvolta suonano addirittura come sarcastiche, per quanto inverosimili sembrino.

Intendiamoci, riversare le colpe sui giocatori è comunque giusto, perchè i responsabili principali sono loro, date le prestazioni spiacevoli a cui ci hanno abituati negli ultimi mesi (anni), e data la cronica mancanza di nerbo e durezza mentale dimostrate in campo, ma scaricare completamente la responsabilità su di loro è un atto se non di menefreghismo, perlomeno di pavidità.

Perché non dobbiamo dimenticare che il capocannoniere della Spal, nonché un giocatore trasversalmente noto per essere uno che non si tira indietro e ci mette anima e cuore in campo come Mirco Antenucci, sono mesi che parte dalla panchina giocando scampoli di partita. Non dobbiamo dimenticare nemmeno che un giocatore, seppur a corrente alternata, come Ludovico D’Orazio non ha toccato campo contro il Milan Futuro dopo una buona prova contro il Gubbio. E non dobbiamo nemmeno dimenticare che partita dopo partita, le formazioni e i moduli sono perennemente approssimativi e deficitari, situazione che hanno visto sabato, ciliegina sulla torta, la Spal schierata con un 3-4-3 senza nemmeno mai scoccare un tiro in porta.

E poi si vedono rappresentanti della società andare a ridere nelle trasmissioni televisive locali, praticando e ostentando fantomatiche certezze sulla prossima stagione della nostra Spal, quando siamo a 90 minuti dal derby con il Progresso, col Cittadella Vis Modena e col Victor San Marino. Non bastavano infatti le sfide con la Pianese o il Pineto, con tutto il rispetto nei confronti di quelle squadre, che hanno fatto comunque molto ma meglio della Spal, probabilmente gestite meglio a livello societario e sportivo.

Ma Mister Baldini ci rassicura, perchè dice che ci aspetta “una grande prestazione sabato prossimo”. A posto.

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