Il 15 maggio, alle ore 16.30 in Piazza Cattedrale, Ferrara ospiterà una manifestazione promossa dal collettivo Ferrara per la Palestina, in occasione del 77° anniversario della Nakba, l’esodo forzato che nel 1948 ha coinvolto circa 750.000 palestinesi.
“Care concittadine ferraresi, studentesse, lavoratrici, disoccupate, tutte coloro che vivono nella nostra città”, si legge nell’appello, “noi siamo Ferrara Per la Palestina, siamo parte di una coscienza collettiva che si rifiuta di arrendersi e sottomettersi”. Il gruppo chiama a raccolta la cittadinanza per esprimere solidarietà al popolo palestinese e denunciare la situazione attuale a Gaza, definita “un crimine contro l’umanità”.
Nel comunicato, il collettivo denuncia il blocco degli aiuti umanitari, le morti per fame e l’operazione militare israeliana “Carri di Gedeone”, accusata di voler “cancellare Gaza” attraverso la deportazione forzata degli abitanti verso “quello che si prospetta essere un campo di concentramento gestito da aziende private statunitensi e israeliane”.
Il tono è deciso: “O si sta dalla parte degli oppressi, o si è complici degli oppressori”, si afferma. “È finito il tempo delle belle parole, il nostro popolo viene sterminato e a farlo è uno stato criminale alleato dell’Italia e di tutto l’occidente”.
La manifestazione vuole essere un atto di resistenza e di denuncia: “Questo è il momento in cui contrapporre la nostra forza a quella dell’imperialismo, del colonialismo”, si legge. Con uno slogan che riprende una storica parola d’ordine del movimento palestinese, l’invito finale è chiaro: “Palestina libera, dal fiume al mare”.
L’appello è rivolto “a tutti i cuori e tutte le menti che si oppongono al razzismo, al colonialismo, alla barbarie”, affinché si uniscano per “fermare la soluzione finale sionista” e chiedere a gran voce: “Stop al genocidio”.
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