di Tommaso Piacentini
Terza corsia della A13, Zls e polemiche con la Regione per la nuova romea. Ieri (9 maggio) il sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e trasporti, Tullio Ferrante, ha tenuto un colloquio con le principali associazioni di categoria del territorio estense alla Camera di Commercio di Ferrara-Ravenna, alla presenza dell’assessore Matteo Fornasini, della coordinatrice regionale di Forza Italia Rosaria Tassinari e del segretario provinciale Fi Ferrara Fabrizio Toselli.
Un incontro che è stato una sorta di consuntivo su questioni e criticità che erano state sottoposte al sottosegretario, circa un anno fa, dalle stesse associazioni che ieri si sono riunite intorno a un tavolo per sapere se il Mit ha accolto le loro richieste. “In un anno non possiamo immaginare di poter risolvere problematiche e questioni annose – è stato l’esordio del sottosegretario – ma posso confermare che un cambio di marcia c’è stato”.
Dati alla mano, Ferrante ha cominciato a elencare i diversi interventi che sono stati presi in carico dal dicastero, a partire dal trasporto su gomma. Per quanto riguarda il tanto sperato ampliamento della A13 tramite l’apertura di una terza corsia nel tratto fra le uscite di Arcoveggio e Ferrara sud, il sottosegretario ha parlato di “un’opera da 1 miliardo di euro” di cui “Autostrade, rispetto alla quale abbiamo fatto un’attività di sensibilizzazione, ha presentato il progetto economico”. Gli uffici tecnici, a detta del sottosegretario, starebbero effettuando una serie di controlli e di indagini per comprendere i margini tecnici ed economico-finanziari del progetto, per cui l’inizio dei lavori – che sarebbero dovuti iniziare a giugno di quell’anno – slitterebbe a fine estate se non a fine anno.
Per quanto riguarda invece il collegamento tra A22 e A13, Ferrante ha parlato di un “aumento della stima da 1 miliardo e 3 (trecento milioni) a 1miliardo e 7 (settecento milioni)” di cui la Regione Emilia-Romagna ha dato disponibilità di compartecipazione per 350milioni. “Si stanno valutando i margini economici”, ha dichiarato il sottosegretario, per questa che è un’opera che necessiterà di 4 anni per essere realizzata.
A proposito della Regione, sembrano esserci state alcune divergenze per quanto riguarda la realizzazione della nuova Ss309 “Romea”: “C’è stata un’attività di piena sensibilità da parte di Anas rispetto alla realizzazione di questo importante collegamento fra la riviera romagnola e il Veneto – ha dichiarato il sottosegretario -. Devo dire che a fronte di questa sensibilità, la Regione Veneto ha reagito attivando immediatamente i tavoli di interlocuzione con i Comuni veneti mentre un’uguale attività non l’abbiamo vista da parte della Regione Emilia-Romagna”. Rispetto a questo tema, Ferrante ha concluso augurandosi che “nei prossimi mesi ci sia una presa di consapevolezza e di coscienza maggiore” da parte dell’amministrazione regionale.
Investimenti anche sulla Ss16 “Adriatica”, rispetto alla quale lo scorso marzo è stato stipulato il contratto d’appalto e che si prevede di portare a termine in circa 3/4 anni, e sulla tangenziale di Ravenna, per cui sono stati spesi 23 milioni di euro per il primo lotto e che si prevede di concludere entro l’estate del 2026.
Per quanto riguarda il sistema idroviario, Ferrante ha parlato dello stanziamento di “150 milioni per le opere idroviarie dell’intero sistema padano-veneto”, di cui 45 milioni destinate alla regione Emilia-Romagna e 24 milioni alla provincia di Ferrara. Per quest’ultima tranche di fondi, si prevede la stipula dei contratti d’appalto entro luglio di quest’anno. In ultimo il trasporto su rotaia: modifica del piano regolatore generale (Prg) e riqualificazione della stazione, avvio della fase zero sul nodo della città, un nuovo documento di fattibilità per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Bologna-Padova totalmente elettrificata.
In conclusione, il sottosegretario non ha tralasciato un’ulteriore chiosa per la Regione: “È importante che passi il messaggio che da parte del Mit l’impegno è massimo, ci aspettiamo da parte della Regione una euguale sensibilità”.
Alle domande, infine, dei rappresentanti di Confindustria, Confcommercio e Confesercenti sulle tempistiche e sulla realizzazione della Zls, infine, Ferrante ha risposto evidenziando come “non è un tema all’attenzione del Mit” e che “sulle zone logistiche semplificate porrò il tema di una regolamentazione attuativa quanto più possibile rapida e idonea a rendere questo strumento utile, ma evidenzio che non è qualcosa che dipende solo dalla responsabilità del Mit”.
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