Politica
10 Maggio 2025
I consiglieri comunali Pd Massimo Buriani e Davide Nanni intervengono sulla crisi industriale che investe l'Italia e la nostra provincia

A Ferrara serve un piano di reindustrializzazione

di Redazione | 2 min

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Massimo Buriani e Davide Nanni (Pd) intervengono sulla crisi industriale che sta investendo l’Italia e ancor di più Ferrara.

“La produzione industriale – scrivono – in Italia è ferma da 25 mesi. Nel territorio ferrarese, purtroppo, la crisi continua a mordere il comparto manifatturiero. I dati Inps sul primo trimestre 2025 ci dicono che il ricorso alla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, è aumentata del 24% rispetto all’anno passato. Il settore meccanico è quello più in sofferenza con 1.156.196 ore autorizzate: + 31,8% sul 2024”.

I casi più noti come Berco, Vm Stellantis, Rexnord “sono solo la punta dell’iceberg che incombe minaccioso all’orizzonte: la desertificazione industriale del ferrarese”. Dietro a questi casi “ci sono centinaia di piccole e piccolissime imprese artigiane che non possono ricorrere alla Cig ma stanno soffrendo le medesime problematiche”.

Un altro campanello d’allarme, sostengono, “arriva dal settore creditizio: i prestiti erogati a cittadini e imprese sono diminuiti del 3,6% in un anno. Negli ultimi 5 anni l’accesso al credito per le imprese ferraresi è diminuito del 19,5%”.

Un trend opposto a “quanto è avvenuto nel resto della Regione e un vero paradosso se pensiamo che, dal 2019 a oggi, i depositi bancari nella nostra provincia sono aumentati del 13,4%”. Il problema è che “i risparmi dei ferraresi vengono investiti altrove, ben 4 miliardi nel solo 2024, quando potrebbero sostenere imprese locali che oggi si trovano in difficoltà”.

Nanni e Buriani trovano il motivo nel “ruolo un tempo svolto da Carife” oggi non “adeguatamente portato avanti da Bper nel silenzio o disinteresse di chi amministra Ferrara”.

“Eppure – proseguno – la politica dovrebbe creare le condizioni necessarie per diversificare il mercato creditizio, agevolando chi ha reale interesse a sostenere l’imprenditoria locale: dalle BCC, come Emilbanca, alla vicina Cassa di Risparmio ravennate”.

Ferrara, secondo i consiglieri, “ha bisogno di un vero piano di reindustrializzazione, con importanti investimenti infrastrutturali e facilitazioni al credito, che deve vedere il decisore pubblico in prima linea”.

Per questo hanno chiesto e continueranno “a chiedere un forte impegno del Governo e della Regione Emilia-Romagna. Un ruolo importante, tuttavia, lo deve giocare anche il Comune di Ferrara che detiene la quota di maggioranza in Sipro, agenzia di sviluppo provinciale”.

“Il nuovo presidente, Paolo Govoni, – concludono – ha di fronte a sé sfide importanti e l’esperienza manageriale che serve ad affrontarle. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e chiederemo presto un confronto con i vertici della “nuova” Sipro: vogliamo chiarezza sull’annunciata e mai definita “revisione di governance”, perché non si può perdere altro tempo di fronte a un panorama economico sempre più preoccupante per Ferrara”.

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