Attualità
10 Maggio 2025
Associazione comunque "pronta a incontrare l'amministrazione in qualunque momento per trovare insieme una soluzione"

Cittadini del Mondo: “Sorpresi dalle parole del sindaco”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Ruspa show. La Procura chiede un anno per l’ex vicesindaco Lodi

La Procura di Ferrara ha chiesto la condanna a un anno per l'ex vicesindaco Nicola Lodi, finito a processo per il ruspa show del 2 ottobre 2019 quando, con tanto di giornalisti al seguito, la nuova amministrazione leghista decise di sgomberare il campo nomadi di via delle Bonifiche

Yaya Yafa morì sul lavoro. Cinque rinvii a giudizio

Cinque rinvii a giudizio, due patteggiamenti e un prosciolto. È quanto è stato deciso dal gup del Tribunale di Bologna nel processo per la morte di Yaya Yafa, il lavoratore 22enne della Guinea Bissau - residente a Ferrara - che nell'ottobre 2021 morì sul lavoro all'Interporto di Bologna

Non si può chiudere Cittadini del Mondo

Non ci si stava l’altro ieri in via Kennedy 24, nella sede di Cittadini del mondo. Anche il Forum Ferrara Partecipata era presente e ha espresso solidarietà nei confronti di un luogo che da tanti anni è un agente di accoglienza, di difesa e promozione di diritti

Le parole del sindaco Alan Fabbri hanno “sorpreso” Cittadini del Mondo perché “non solo sono in contraddizione con quanto ci è stato espresso il 22 aprile dall’assessora Coletti, ma anche con il futuro prossimo della nostra città”.

Per Cittadini del Mondo Fabbri “non entra in merito all’importanza e all’impegno della nostra associazione, che peraltro non costa al bilancio comunale, ma insiste su proposte per noi disagevoli e sul sostegno politico e sociale che ci è stato espresso durante la vicenda della nostra sede”.

“Sembra ignorare – aggiungono – che quando organizziamo un evento, con l’evidente scopo di inclusione, non indaghiamo sulla futura inclinazione politica dei partecipanti. È normale che alcuni di loro scelgano anche la maggioranza del sindaco e vengano eletti nel Consiglio Comunale o scelgano la minoranza dell’opposizione”.

“Perché – si domandano – queste esternazioni senza entrare nel merito? Ci può dire se ritiene utile il nostro lavoro volontario e gratuito? Questo è il tema in discussione: non costiamo e, per esempio, abbiamo 178 iscritti al nostro corso di italiano. Questo serve alla città?”

Spiegano che durante l’incontro l’assessora Coletti non è stata proposta ufficialmente alcuna sede alternativa e che la stessa si era dimostrata comprensiva rispetto alle criticità sollevate dall’associazione in merito alla possibilità di trasferirsi nell’edificio che ospitava Coldiretti.

“Davanti a tutti/e – dicono – ha riconosciuto il valore delle nostre attività e ci ha invitati a chiedere una proroga, dichiarandosi disponibile a cercare con noi spazi più idonei”. Così il 28 aprile Cittadini del Mondo ha inviato una pec chiedendo la proroga fino a settembre per poter proseguire le attività già in corso. Alla data del 9 maggio non hanno però ricevuto risposta “né sulla proroga né su un elenco di sedi alternative credibili, e mancano tre settimane al 30 maggio dello sfratto”.

“Siamo convinti – scrivono – che il dibattito sulla sede di Cittadini del Mondo debba concentrarsi su fatti concreti e su come valorizzare un’associazione come la nostra, siamo dispiaciuti della vendita dell’immobile, purtroppo in molte città i debiti dei Comuni aprono la porta a interessi privati”.

“L’art. 118 della Costituzione e il T.U.E.L. – aggiungono – incoraggiano gli Enti Locali a sostenere l’iniziativa dei cittadini singoli e associati quando essa produce utilità sociale”. Ricordano quindi, ancora una volta, come in trent’anni di attività gratuite tra corsi di lingua, doposcuola, sportelli di orientamento, attività sportive, giornalismo dal basso, laboratori nelle scuole, convegni letterari, produzioni video, libri, abbiano “aiutato migliaia di nuovi/e e vecchi/ie ferraresi a sentirsi parte della stessa comunità”. “Inclusione e accoglienza – dicono – sono la premessa della sicurezza di tutti/e, non il contrario. Togliere di colpo un presidio che funziona significa creare disorientamento e fragilità dove oggi c’è coesione”.

“Crediamo – proseguono – nel valore sociale della sede di via Kennedy: da oltre trent’anni i nostri locali, a due passi dal centro, sono punto di riferimento quotidiano per la cittadinanza. Sradicarci da qui significa disgregare una comunità che oggi funziona ed è un valore aggiunto per Ferrara”.

A ricordarlo anche le oltre 150 persone che, nonostante la pioggia battente, il 7 maggio hanno partecipato all’assemblea pubblica. Tra queste c’è stato chi ha ricordato: “Questo posto è come casa mia… Se andiamo via di qui, perdiamo molto più di un tetto”.

“L’alternativa di Chiesuol del Fosso, citata dal Sindaco, – spiegano – non è quindi praticabile per le nostre attività, tutti/e sanno quanto sia disagevole: 4 km dal centro, un unico autobus poco frequente che termina alle 20, pista ciclabile assente, 1 ora e 20 minuti a piedi. Donne con bambini/e, nuovi/e arrivati/e, ragazzini/e del doposcuola, molti/e dei/lle quali vivono già in aree remote della città avrebbero difficoltà insormontabili a raggiungerla”.

E aggiungono che se il Comune “crede davvero nel nostro lavoro non può proporci il ‘mercato privato’, siamo un’associazione di volontari, non un’attività commerciale, offriamo servizi gratuiti proprio per rimanere accessibili ai più fragili”. Chiedono dunque la proroga dello sfratto almeno fino a settembre 2025, per proseguire le nostre attività in corso e ragionare su una nuova sistemazione centrale ben collegata.

Non si perdono d’animo e sperano che questa possa essere “l’occasione per trovare una sistemazione ancora migliore – pur ribadendo che la sede di via Kennedy, centrale e già attrezzata, resta il luogo più adatto e più amato da chi la frequenta”.

“Siamo pronti – concludono – a incontrare di nuovo l’amministrazione in qualunque momento per trovare insieme una soluzione. Chiediamo solo che il Comune riconosca il valore pubblico di un servizio che, da tre decenni, fa di Ferrara una città più accogliente e più sicura. Cittadini del Mondo continuerà a fare la sua parte, con rispetto e determinazione”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com