Attualità
8 Maggio 2025
Il fedele modello tridimensionale offre informazione geometriche comprensive dello stato di conservazione dei materiali

Unife presenta al MiC il primo rilievo digitale del Colosseo

di Redazione | 3 min

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Dopo due anni di lavoro, l’Università di Ferrara ha presentato oggi al Ministero della Cultura il primo rilievo digitale integrato del Colosseo.

Il progetto ha restituito anche il primo “Heritage Building Information Modelling (Hbim)” del monumento romano, che oltre a restituire un fedele modello tridimensionale offre informazione geometriche comprensive dello stato di conservazione dei materiali.

“Si tratta di un sistema di documentazione digitale geometrico informativo dell’intero monumento, il primo nella storia del Colosseo, complesso pensato per l’integrazione di dati esistenti, nuovi dati e informazioni, modelli 2D e 3D nell’ottica della gestione del ciclo di vita del bene. Un approccio pioneristico che non solo migliora l’efficienza degli archivi e della gestione, ma apre nuove prospettive per la ricerca scientifica, la conservazione preventiva e la fruizione culturale, trasformando il Colosseo in un laboratorio all’avanguardia per la gestione digitale del patrimonio archeologico” spiega il professor Marcello Balzani del Dipartimento di Architettura di Unife.

Il progetto è frutto del know-how trentennale del Centro dipartimentale DIAPReM, Development of Integrated Automatic Procedures for Restoration of Monuments del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, dell’esperienza maturata nell’ambito della digitalizzazione del Patrimonio Culturale dal Laboratorio TekneHub (Tecnopolo di Ferrara) e altri partner istituzionali, come precisa Marcello Balzani.

“Avere un modello HBIM del Colosseo significa custodire e analizzare il passato con gli strumenti del futuro: finalmente sarà possibile una gestione integrata e multidisciplinare del monumento, prevedendo analisi strutturali, monitoraggio conservativo e pianificazione degli interventi attraverso un sistema informativo interoperabile e aggiornabile nel tempo. La sfida per il futuro, grazie alla presenza di uno strumento innovativo che consente una integrazione di dati archeologici, geometrici e materici in un ambiente digitale unico, supportando decisioni più consapevoli e interventi più sostenibili, sarà quella di sviluppare e implementare la formazione specialistica e mantenere il necessario coordinamento con gli enti di ricerca pubblici e gli operatori del settore privato, affinché le potenzialità del digitale si traducano in valore reale per la conservazione della memoria collettiva” ha dichiarato Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo.

Il progetto sarà presentato alla “XXX Edizione del Salone del Restauro” di Ferrara, mercoledì 14 maggio dalle 14 alle 17, Sala De Chirico.

Il panel, nello specifico, illustrerà le fasi di lavorazione del modello 3D, ovvero il rilievo integrato – topografico, laser scanner e fotogrammetrico (da drone e terrestre) -, e le elaborazioni digitali bidimensionali con la documentazione architettonica e tematizzata, finalizzata ai vari ambiti, quali: il restauro, con la segmentazione del rilievo per materiali, tecniche costruttive e degrado; l’analisi strutturale e del dissesto; gli aspetti archeologici con la documentazione dei rapporti murari principali, il caricamento delle unità stratigrafiche murarie elaborate negli ultimi anni e degli elementi erratici; i modelli Hbim per la documentazione e la gestione del monumento, con l’implementazione informativa degli impianti e dei servizi.

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