Attualità
8 Maggio 2025
Gli studenti del Dosso Dossi firmano i drappi per le corse del Palio di Ferrara ispirandosi ai maestri del Surrealismo. Un omaggio creativo alla storia, ai santi e alla città

L’immaginazione al galoppo: i Palii 2025 tra Surrealismo e tradizione

(Foto di Pierluigi Benini)
di Redazione | 7 min

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Presentati i Palii 2025, ovvero i drappi che verranno consegnati alle contrade vincitrici delle quattro corse in piazza Ariostea dell’edizione 2025 del Palio di Ferrara, creati e dipinti dagli allievi dell’istituto d’arte Dosso Dossi di Ferrara.

“In occasione del centenario della nascita del movimento surrealista – afferma Marco Gulinelli, assessore al Palio – la Fondazione Palio Città di Ferrara avvia con continuità una significativa collaborazione con l’Istituto d’Arte della città. Gli studenti sono i veri protagonisti di un progetto creativo che unisce suggestioni surrealiste e identità locale, attraverso opere dedicate al Palio, a San Giorgio – patrono della città – e alla stessa Ferrara. Un’opportunità unica per intrecciare memoria, visione e contemporaneità, celebrando la forza evocativa dell’immaginazione al servizio della storia e della nostra comunità”.

“Con grande soddisfazione e orgoglio – precisa Nicola Borsetti, presidente della Fondazione Palio Città di Ferrara – la Fondazione continua a esaltare e rafforzare la partnership con un’eccellenza del territorio ovvero il Liceo Artistico “Dosso Dossi”. Colgo l’occasione per ringraziare la dirigente scolastica professoressa Francesca Apollonia Barbieri, la coordinatrice del Progetto Palio 2025 professoressa Simona Rondina, il corpo docente, tutti gli studenti che hanno contribuito alla realizzazione pittorica dei Palii di San Giorgio, San Romano, San Paolo, San Maurelio dell’edizione 2025 del Palio di Ferrara. Un ringraziamento particolare va alla Commissione Scuola della Fondazione presieduta da Angela Poli per l’ottimo lavoro svolto”.

“Per comprendere come sono nati i dipinti – interviene Simona Rondina – è necessario un approfondimento dell’ispirazione e del modus operandi adottato dagli studenti. In occasione del centenario dalla nascita del movimento Surrealista, per questa edizione del Palio di Ferrara si è pensato di rendere omaggio ai massimi esponenti d’avanguardia del ‘900. Nato dalle ceneri del Dadaismo e alimentato dalle teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud, il Surrealismo, ufficialmente inaugurato da André Breton con il suo “Manifesto del Surrealismo” nel 1924, mirava a liberare la creatività dalle catene della ragione. Gli artisti surrealisti esploravano i meandri del sogno, dell’irrazionale e del subconscio per svelare una “surrealtà” – una realtà superiore – che si celava oltre l’apparenza del mondo ordinario. Il Surrealismo non fu solo un movimento artistico, ma anche una filosofia di vita, un invito a sovvertire le norme borghesi e a riscoprire la meraviglia e il mistero insiti nell’esistenza. I surrealisti credevano nel potere rivoluzionario dell’immaginazione e cercavano di gettare ponti tra il mondo interiore e quello esteriore, tra il sogno e la veglia, tra la ragione e la follia. Il Surrealismo è stato un’esplosione dirompente di creatività che ha lasciato un segno indelebile nell’arte, nella letteratura e nel pensiero del Novecento, aprendo nuove porte alla percezione e all’espressione dell’esperienza umana. Un vero e proprio viaggio nel meraviglioso. Oltre all’iconografia-simbologia del Santo e alla scelta stilistica che doveva tenere conto della poetica di un artista surrealista a piacere, criteri imprescindibili, sul drappo sono inseriti il numero di edizione LVI e un chiaro riferimento alla città di Ferrara”.

Le tele misurano cm 60×50 e sono dipinte ad olio. Dopo un periodo di formazione e ricerca, le studentesse e gli studenti hanno presentato una o più proposte progettuali. La scelta non è stata semplice dato il livello dei bozzetti da esaminare ed è stata necessaria una lunga riflessione. Gli autori dei bozzetti scelti poi hanno guidato egregiamente il loro team per la realizzazione.

Nell’ambito della conferenza stampa, è stata presentata la ristampa anastatica della storia del Palio ferrarese di Guido Angelo Facchini edito nel 1939 a cura del Maggior Consiglio del Torneo delle Contrade dell’epoca. Questa riproduzione contiene oltre alla ristampa del volume “Il Palio di San Giorgio a Ferrara” anche la ristampa del Regolamento pubblicato nello stesso anno e un interessante inedito dello stesso Facchini con le sue considerazioni e ipotesi per la ripresa del Palio negli anni ’60. Da questi appunti dattiloscritti si legge: “L’Ente preposto all’organizzazione del Palio dovrebbe, a nostro avviso, aver sede nel Palazzo Comunale ed essere diretta emanazione delle Autorità Comunali pur conservando le caratteristiche di un Ente Autonomo”. Con la costituzione della “Fondazione Palio Città di Ferrara – In memoria di Guido Angelo Facchini e Nino Franco Visentini” si è andati anche oltre al più ottimistico sogno del Padre del Palio degli anni ’30 con una struttura che ha, come soci fondatori, proprio il Comune di Ferrara, le Contrade e i gli eredi Facchini.

In una visione strategica del Comune di Ferrara in cui il valore della Fondazione Palio e delle Contrade oltre che culturale può diventare anche turistica, la Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara grazie al Progetto “Festina Lente”, nel 2025 ha in capo tre appuntamenti: Il Banchetto Rinascimentale durante il Carnevale degli Este; (2 Marzo 2025); Cooking Class di Cucina Rinascimentale con gli Chef Igles Corelli (12 Aprile 2025)  e Daniele Persegani (11 Maggio 2025); Il Gran Banchetto degli Este a Ottobre 2025  con lo Chef Carlo Cracco nei panni dello Scalco di Corte Cristoforo da Messisbugo. Il tema degli appuntamenti è il ruolo del Banchetto per la Famiglia degli  Este, luogo e momento non solo di intrattenimento a tavola ma anche di relazioni politiche e culturali.
Inoltre sabato 10 maggio dopo la Benedizione dei Palii e l’Offerta dei Ceri, che si svolgerà nella Cattedrale di San Giorgio, verrà inaugurato lo spazio espositivo pubblico e punto informazioni della Fondazione Palio Città di Ferrara nei locali Ex Pistelli e Bartolucci. Lo spazio sarà visitabile per tutto il mese di maggio, il Mese del Palio. In seguito saranno pubblicati gli orari di visita.

I PALII 2025

San Paolo – Alice Riccitelli con Sabrina Tartari, Nicole Raisa, Isabelle Marino

San Romano – Giacomo Padricelli con Bianca Bonaveri, Celeste Lunghi

San Maurelio – Sara Gramigna con Vittoria Balletti, Ashley Trecco, Giorgia Cocco

San Giorgio – Martina Taddia con Emma Cerchiari, Margherita Rizzi, Aurora Masi

SAN PAOLO

Nell’opera si è deciso di ispirarsi a un dipinto del surrealista Salvator Dalí, ovvero “La persistenza della memoria”, opera che raffigura una landa deserta dominata dalla presenza di orologi che si sciolgono, dalla consistenza quasi fluida, simboli dell’elasticità del tempo. Lo sfondo è quindi dominato da un paesaggio simile a quello del dipinto di Dalì ma in lontananza si è posto invece il Castello di Ferrara, che è uno tra i monumenti più rilevanti della città. Si è scelto di mantenere il simbolo caratterizzante di Dalí ovvero proprio gli orologi che si trovano sul lato sinistro dell’opera, mentre in primo piano spicca San Paolo coi suoi simboli più riconoscitivi che ha però lo stesso volto dell’artista surrealista che è stato d’ispirazione per quest’opera e fissa con il suo tipico sguardo l’osservatore. In questo modo entrano in contatto due periodi temporali differenti: quello prettamente legato all’iconografia del Santo e la modernità novecentesca di questo nuovo movimento artistico che è proprio il Surrealismo. Autrice: Alice Riccitelli

SAN ROMANO

L’opera, ispirata al movimento Surrealista, presenta come sfondo il maestoso Castello di Ferrara sotto un cielo azzurro con nuvole che colano riprendendo lo stile dell’artista Dalì. In primo piano, si trova la figura di San Romano, rappresentato come una figura onirica, riconoscibile solamente attraverso la lucente armatura anch’essa in fase di fusione. L’uso di colori intensi e contrastanti accentua l’atmosfera. Nella parte bassa dell’opera su colore nero è incisa la data della prossima edizione del Palio di Ferrara in colorazione dorata. Autore: Giacomo Padricelli

SAN MAURELIO

L’opera rappresenta un momento preciso molto importante nella storia di San Maurelio ovvero quando, durante la sua prima cerimonia come vescovo, sarebbe apparsa una mano benedetta dall’alto ad elogiare la sua scelta di abbandonare gli averi terreni per seguire la luce di Dio. Per ideare la composizione ci si è ispirati al dipinto “Elefanti” e alla scultura “Elefante Spaziale” di Salvador Dalì, sulla base della visita da parte dell’autrice della città di Matera anni fa durante una mostra delle sue opere e sculture che si estendeva anche nel centro cittadino; l’autrice è rimasta davvero affascinata dalle alte figure degli “Elefanti Spaziali”. Pensando all’elevazione spirituale di San Maurelio nel momento dell’incontro, è stata correlata anche ad un’elevazione fisica, che va contro all’immaginario comune e assomiglia più ad un sogno che alla realtà. La scelta di rappresentare San Maurelio sta nel suo ruolo come Vescovo di Voghenza, frazione di Voghiera, luogo a cui l’autrice è molto legata per questioni famigliari. Autrice: Sara Gramigna

SAN GIORGIO

L’opera rappresenta in primo piano San Giorgio sul Cavallo. Il Cavallo rappresentato è ispirato al quadro di Salvator Dalì “La tentazione di Sant’Antonio”. San Giorgio sta trafiggendo nel petto il drago, uccidendolo, con una lancia. Sullo sfondo troviamo rappresentata la silhouette del Castello Estense, simbolo della città di Ferrara. Nella parte bassa sulla destra possiamo osservare il drago ormai morente, trafitto da una lancia impugnata dal Santo. Si è cercato di utilizzare uno stile più realistico e personale per i soggetti, mescolato ad una pittura tipicamente surrealista per lo sfondo. Autrice: Martina Taddia

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