Attualità
8 Maggio 2025
La direttrice Natalini: "Grazie al sostanzioso contributo delle Regione Emilia Romagna, le Aziende proseguono, in una bellissima sinergia tra Istituzioni"

Dalle Aziende Sanitarie 49 defibrillatori per le forze dell’ordine

di Redazione | 6 min

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Sono 49 i defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (DAE) consegnati oggi dalle Aziende Sanitarie Ferraresi alle forze dell’ordine che operano sul territorio provinciale. 

“L’arresto cardiaco rimane un evento ancora frequente e di grande impatto emotivo e con conseguenze infauste – ha sottolineato la Direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi Nicoletta Natalini, nel corso della cerimonia di consegna di defibrillatori alle forze dell’ordine attive in provincia -. Per questo motivo, grazie al sostanzioso contributo delle Regione Emilia Romagna, le Aziende proseguono, in una bellissima sinergia tra Istituzioni, nel progetto di sensibilizzazione ed intervento nei casi di arresto cardiaco. Insegnando ai cittadini a prendersi cura della comunità, così possono sentirsi più sicuri”.

La cerimonia si è svolta mercoledì 7 maggio nell’Aula Arlotti dell’Ospedale di Cona (Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara) alla presenza della Direttrice Generale Nicoletta Natalini e del Prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello, le autorità militari destinatarie della donazione: Prefettura, Polizia di Stato, Carabinieri, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Locale Unione dei Comuni Terre del Delta, Polizia Locale Unione Terre e Fiumi, Polizia Locale di Comacchio, Polizia Locale Terre Estensi Ferrara e il Comune di Ferrara, partner dell’AUSL del progetto “Ferrara città cardioprotetta”.

L’acquisto dei DAE è stato possibile grazie a fondi regionali (120.00 euro per la provincia di Ferrara), erogati nell’ambito degli interventi operati dalla Regione Emilia-Romagna finalizzati a favorire la progressiva diffusione e conseguente utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni (DAE) sul territorio regionale, per la lotta contro la morte improvvisa da arresto cardiaco. La Delibera di Giunta Regionale (DGR) 2030/2023 ha, infatti, previsto il “Finanziamento interventi per la riqualificazione funzionale del patrimonio edilizio e tecnologico del servizio sanitario Regionale”, per una quota pari a 1,515 milioni di euro ripartito tra tutte le AUSL. 

“Ringrazio la Direzione delle Aziende Sanitarie ed il responsabile medico del 118 Maurizio Giacometti per il supporto che storicamente assicurano su questa importantissima tematica. Proseguiamo alle altre Istituzioni in questo percorso, facendo “massa critica” e mettendo a valore il concetto già espresso con Ferrara città cardioprotetta, lavorando insieme con iniziative e progetti trasversali diversificati” commenta il Prefetto di Ferrara, Massimo Marchesiello.

L’iniziativa si tiene a poche settimane dal corso BLS (Basic Life Support) per personale laico (non sanitario) rivolto a 14 dipendenti e funzionari dell’Ufficio Territoriale del Governo di Ferrara, svolto dai professionisti dell’Emergenza Territoriale 118 (ET 118) e contestuale donazione di 1 DAE (Defibrillatore semiautomatico esterno) alla Prefettura, alla presenza dello stesso Prefetto. 

Gli interventi realizzati con fondi regionali, si affiancano a quelli già previsti dalla convenzione tra Comune di Ferrara e AUSL Ferrara – per il tramite dell’ET 118 – per l’attuazione del progetto che prevede l’installazione di defibrillatori nei luoghi a pubblico accesso (PAD) del capoluogo, facendolo divenire “Città cardioprotetta”. In proposito Cristina Coletti, Assessore ai Servizi Socio Sanitari del Comune di Ferrara ha rimarcato: “Un progetto – quello di Ferrara Città Cardioprotetta – un cui abbiamo creduto molto e fin dal principio e che da tempo sta dando ottimi risultati. I defibrillatori sono uno strumento semplice e che al contempo possono salvare la vita. Una soddisfazione ulteriore, in termini di sicurezza, sapere che, grazie a questa donazione, anche le forze dell’ordine sono attrezzate e formate per contrastare il triste fenomeno”.

L’iniziativa rappresenta motivo di orgoglio per il 118 che auspica l’avvio di una collaborazione ancor più forte con le Istituzioni ferraresi, nell’ottica di una diffusione capillare dell’uso del defibrillatore e dell’insegnamento delle manovre salvavita, a beneficio di tutti, confermato anche dallo stesso Responsabile medico dell’Emergenza Territoriale Maurizio Giacometti: “Ringrazio la Direttrice Natalini, il Prefetto Marchesiello e l’Assessore Coletti, per la sensibilità dimostrata a la fattiva collaborazione garantita in ogni occasione. Purtroppo i dati sulla morte improvvisa per arresto cardiaco rimangono impietosi: la percentuale di sopravvivenza rimane – tuttora – dal 5 all’8%. 

La Rete Territoriale 118 ha valutato di destinare i DAE acquisiti con il finanziamento della Regione, oltre che alle istituzioni presenti nel territorio provinciale ferrarese, quali Prefettura, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizie Locali, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, ad enti civili, quali Ente Palio e Centri Ricreativi per anziani e Stazione Ferroviaria di Ferrara, previa raccolta di manifestazione di interesse. Il numero complessivo dei DAE del progetto regionale è di sale così a 66 defibrillatori.

“A Ferrara sono collocati 11 PAD ad accesso pubblico in punti strategici della città, oggi – grazie alla Regione che ci ha permesso di destinare 49 DAE alle forze dell’ordine e 17 a centri anziani ed Ente Palio – stiamo tentando di estendere e replicare Ferrara Città Cardioprotetta, per arrivare a Ferrara Provincia Cardioprotetta”, ha sottolineato il Responsabile Infermieristico 118 Marco Orioli, rammentando i principali progetti dei professionisti della Rete dell’Emergenza per promuovere la sicurezza in emergenza. “Grazie a 118 a scuola teniamo corsi nelle scuole per insegnare a giovani e giovanissimi le manovre rianimazione cardiopolmonare, per crescere adulti più consapevoli, conoscere ed utilizzare correttamente i numeri dell’emergenza, tra cui anche il nuovo numero unico 112. Ogni anno, poi, la 3° domenica di ottobre siamo nelle piazze della provincia di Ferrara, ad insegnare le manovre rianimatorie, con Il 118 scende in piazza, che quest’anno giunge alla 13° edizione”.

Tutti questi interventi avvengono nel solco di quanto previsto dalla legge nazionale 116/2021 “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici”, altrimenti detta “Legge salvavita”, tra le più avanzate in Europa, emanata proprio con l’intento di contrastare con i fatti quell’epidemia silenziosa rappresentata dall’arresto cardiaco e dalla morte improvvisa cardiaca.

 

DATI DI CONTESTO (dati consolidati al 31/12/2023)

Contesto locale. Nel corso del 2023 in provincia di Ferrara la rete di Emergenza Territoriale ha registrato 602 casi di arresto cardiocircolatorio, efficacemente rianimati in 43 casi (7,1%). 

I casi di arresto cardiocircolatorio rappresentano l’1% degli gli interventi effettuati dal 118.

Nel comune di Ferrara i casi di arresto cardiocircolatorio sono stati 178, con il 7,8% di rianimazione efficace (14), anche in questo caso rappresentano l’1% di tutti gli interventi del 118.

Il 9,6% degli arresti cardiocircolatori in provincia si sono verificati in luoghi pubblici (58), rianimati con successo in 4 episodi. Nella sola città di Ferrara i casi sono stati 24 (13,4%), 2 rianimati con successo.

Contesto nazionale e internazionale. Ogni anno 400.000 persone in Europa, 60.000 in Italia muoiono per arresto cardiaco improvviso. Il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di altre persone che potrebbero iniziare subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma ciò accade solo in circa il 15% dei casi, perché chi è accanto alla vittima non è formato, non sa riconoscere un arresto cardiaco oppure non si sente in grado di intervenire.

Molte di loro potrebbero avere maggiori possibilità di salvezza se soccorse tempestivamente e adeguatamente iniziando la rianimazione cardiopolmonare (RCP) prima dell’arrivo dell’ambulanza. Insomma, avviando la RCP e utilizzando un defibrillatore prima dell’arrivo dei servizi di emergenza, possiamo salvare fino a 200.000 vite in più ogni anno.

 

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