Non c’è più tempo per l’ambiguità: chiediamo agli eurodeputati italiani di pronunciarsi chiaramente contro la complicità armata con uno Stato che viola il diritto internazionale.
Di fronte all’orrore che si sta consumando a Gaza, l’Europa e i suoi rappresentanti non possono più nascondersi dietro la retorica dell’equilibrio. È in atto un crimine contro l’umanità. Interi quartieri rasi al suolo, ospedali attaccati, bambini mutilati, civili senza acqua, cibo o rifugi.
La dichiarazione del governo israeliano del 5 maggio 2025, che prevede la conquista militare totale della Striscia di Gaza e la “partenza volontaria” della popolazione palestinese, è l’apice di una spirale di violenza che l’Europa ha finora tollerato – e in parte alimentato – con le sue forniture militari.
Il 29 febbraio 2024, il Parlamento Europeo ha avuto la possibilità di compiere un gesto di giustizia votando una risoluzione per l’embargo sulla vendita di armi a Israele. Ma la maggioranza dei parlamentari, inclusi molti eurodeputati italiani, ha votato contro. Un atto di complicità politica, che nessuna diplomazia può giustificare.
Nel frattempo, figure chiave delle istituzioni europee spingono in direzione opposta alla pace:
🔹 Andrius Kubilius, Commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, promuove l’espansione dell’industria bellica europea, favorendo collaborazioni con aziende israeliane coinvolte nel conflitto.
🔹 Dubravka Šuica, Commissaria per il Mediterraneo, ha respinto ogni proposta di interrompere i legami commerciali con Israele, nonostante le ripetute violazioni dei diritti umani nei Territori Occupati.
🔹 Marie-Agnes Strack-Zimmermann, Presidente della Commissione Difesa del Parlamento Europeo, ha sostenuto apertamente accordi militari con Israele, criticando addirittura l’ONU per aver denunciato i crimini a Gaza.
Punti chiave della petizione:
• Chiedere l’embargo immediato delle armi dall’UE a Israele.
• Richiedere la sospensione di ogni cooperazione militare e industriale tra Europa e Israele.
• Esigere che gli eurodeputati italiani rendano pubblica la loro posizione in merito.
• Riconoscere che continuare a fornire armi a Israele in questo contesto equivale a una complicità con crimini di guerra.
Chi tace è complice. Chi vota contro la pace, lo è due volte.
Non sono sostenuta da partiti, movimenti o organizzazioni. Ma non sono una voce qualunque. Ho trascorso cinque anni come consigliera comunale di opposizione, impegnata in battaglie spesso scomode, cercando sempre di dire la verità anche quando costava. Oggi, come semplice cittadina, continuo a farlo.
So che molti ignorano la petizione che ho lanciato perché non porto un simbolo di partito, o semplicemente per non darmi visibilità. Ma questo non mi ferma.
Anche se la petizione raccogliesse solo poche decine di firme, non sarebbe un fallimento. Sarebbe un gesto libero e ostinato, che chiede giustizia senza cercare consenso.
Anna Ferraresi
ex consigliera comunale – Gruppo misto – Comune di Ferrara, firmataria della petizione “Stop armi a Israele” su Change.org