Attualità
7 Maggio 2025
La direttrice generale difende il bilancio delle aziende sanitarie: "Disavanzo ridotto grazie a tagli e riorganizzazioni". Ma i sindaci lo bocciano: 39 contrari su 55. Scontro su investimenti e ospedali di territorio

Sanità in rosso, tensione in Ctss. Natalini: “Più servizi? Ditemi dove tagliare”

di Redazione | 5 min

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Un rosso in bilancio di circa 32 milioni. Questo il risultato, già annunciato in questi giorni, del bilancio consuntivo delle due aziende sanitarie – Ausl e azienda ospedaliera – esposto dalla direttrice generale Nicoletta Natalini ieri (6 maggio) in Ctss alla presenza di tutti i primi cittadini della provincia.

Un disavanzo che, rispetto alle previsioni di un bilancio negativo di circa 100milioni e 600mila euro, ha subito un’arginatura, come ha spiegato Natalini : “Nel corso dell’anno 2024, tra miglioramento della gestione interna, riduzione dei costi, riorganizzazioni e finanziamenti regionali, è stata permessa una differenza in positivo di 68milioni di euro”. Non solo: Natalini ha dichiarato che, oltre alle azioni di risparmio e riordino compiute dalle due aziende sanitarie, “la regione Emilia-Romagna ha già predisposto una copertura finanziaria per questo sbilancio”.

Un’arginatura che, tuttavia, non ha trovato il pieno consenso dei sindaci, dal momento che i bilanci delle due aziende sono stati respinti con 39 pareri contrari su 55 (19 i favorevoli e 5 gli astenuti).

La direttrice, infatti, ha illustrato i diversi passaggi che giustificano questo disavanzo, a fronte di un apparentemente paradossale aumento dei servizi offerti ai cittadini, come dimostrano il maggior numero di accessi nei pronto soccorso – 7 milioni in più rispetto al 2023 – e all’aumento del 4,2% del volume di attività specialistiche offerte – ciò significa che, nell’anno appena trascorso, potenzialmente ogni cittadino ferrarese ha usufruito di 5 prestazioni mediche. I conti in rosso, quantificabili in uno sbilancio di circa 22 milioni per l’azienda universitaria e di circa 10 milioni per l’azienda ospedaliera, sarebbero dovuti all’aumento dei costi rispetto al 2023 in diversi settori: la spesa per i farmaci ospedalieri è cresciuta di oltre 4 milioni, così come quella per la farmaceutica convenzionata, ovvero i farmaci acquistati dalle farmacie territoriali, aumentati di oltre 2milioni di euro a causa dell’incremento delle quantità e dei rimborsi. Due milioni in più anche per la protesica, l’integrativa e l’ossigenoterapia, così come è aumentato il personale – e di conseguenza la spesa per retribuirlo -: oltre 3 milioni e mezzo in più per l’Ausl e quasi 3 milioni per l’azienda ospedaliera. A questi si aggiungono quasi 10 milioni spesi per far fronte al problema dell’aviaria, 1 milione per il privato non accreditato e 6 milioni per i servizi non sanitari dell’Azienda Usl – servizi tecnici, energia, manutenzione ecc. -.

A fronte di questi costi, come accennato, le prestazioni di specialistica ambulatoriale hanno continuato a galoppare, con all’attivo 1 milione e 400mila prestazioni per il 2024, di cui l’88% è stato erogato dal pubblico. Tutto questo, come spiegato dalla direttrice generale, “è stato reso possibile con un’azione di governo dell’offerta, che ha previsto una riorganizzazione dei servizi, dell’attività istituzionale e di una sua rimodulazione; attraverso l’utilizzo dell’attività aggiuntiva, cioè ore di lavoro dei nostri dipendenti, oltre l’orario previsto, pagate in più su base volontaria; attraverso una committenza aggiuntiva al privato accreditato e un riorientamento della produzione in base ai bisogni; infine, attraverso una programmazione di assunzione di risorse umane a tempo determinato, perché la gestione sui tempi d’attesa può essere fatta solo in modo estemporaneo”.

La fotografia positiva illustrata della direttrice generale, tuttavia, non ha convinto i sindaci, tra cui il presidente della conferenza nonché primo cittadino di Fiscaglia Fabio Tosi, che si è rivolto a Natalini in questi termini: “Credo che i numeri che sono stati mostrati denotino un miglioramento della gestione interna. Auspichiamo che la sua gestione porti la sanità nel ferrarese ad avere anche una percezione diversa da parte del cittadino, al di là del riscontro rispetto a diversi servizi”. “Come sindaci – ha aggiunto Tosi – assistiamo tutti i giorni a richieste e segnalazioni di un qualcosa che va in maniera diversa rispetto alla fotografia che c’è stata presentata”.

Una lamentela che è giunta anche dall’Amministrazione di Lagosanto: “Abbiamo sentito parlare di tanti investimenti su tutte le aziende ma pochi investimenti sull’ospedale del Delta, se non un mammografo” ha dichiarato l’assessore Patrizia Orlandini, che ha aggiunto: “Ci sono apparecchiature che hanno 25 anni d’età, che risalgono cioè all’apertura dell’ospedale. Come possiamo ridurre le liste d’attesa se non abbiamo macchine di nuova generazione? Non abbiamo medici per refertare esami e non abbiamo personale. Spero che nelle prossime conferenze si parli anche di interventi sull’ospedale del Delta, che è il secondo più importante nella nostra provincia e che in questi anni è stato un po’ abbandonato”.

Critiche che non sono state ben accolte dalla direttrice generale: “A fronte di un bilancio come quello che vi ho presentato, se mi chiedete degli investimenti parimenti mi dovete dire dove dobbiamo ridurre. In questo consesso non ho sentito proposte concrete, ma solo richieste di aumento dei servizi. Se mi dite di fare investimenti mi dovete dire anche dove devo ridurre”.

Una reazione che ha trovato il consenso del sindaco di Portomaggiore: “Ci si presentano dei bilanci con delle spese per servizi che vengono erogati e che i colleghi chiedono e poi qualcuno vota contro questi bilanci perché c’è un passivo – ha dichiarato Dario Bernardi -. Io questa cosa continuo a non capirla. È evidente che se chiediamo più spesa sanitaria per i nostri territori questa spesa va finanziata”.

“Pur ringraziando i sindaci per la fiducia che hanno manifestato nei miei confronti in virtù di un rinnovato proficuo rapporto di relazione nella pianificazione futura degli interventi sanitari per i cittadini della provincia di Ferrara – ha commentato infine la dottoressa Natalini – prendo atto con dispiacere del voto negativo espresso dalla maggioranza di loro (39 su 55 voti disponibili) non solo ai bilanci 2024 dal punto di vista economico, bensì, indirettamente, alla grande mole di prestazioni sanitarie che le Aziende hanno erogato ai loro cittadini bisognosi di trattamenti salvavita, controlli e prevenzione”.

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