Lettere al Direttore
7 Maggio 2025

Ferrara città delle biciclette rischiose

di Redazione | 4 min

Alcuni giorni fa sulla stampa locale si è avuta la notizia che Il Comune di Ferrara ha partecipato e vinto l’avviso pubblico di portata nazionale “Bici in Comune”, confermando che la Giunta tiene in considerazione e persegue gli obiettivi di incentivare la mobilità ciclabile e l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile.

Gli articoli sottolineano che ciò è ovviamente possibile se si realizzano, in primis, progetti di riqualificazione e messa in sicurezza delle piste ciclabili. Bello anche pensare alla progettazione e organizzazione di eventi aggregativo-sportivi ciclistici che rimarcano un ciclo turismo inclusivo e accessibile a tutti.

Ferrara città delle biciclette può diventare una realtà invidiabile. Come non esserne fieri?

Nei giorni immediatamente successivi si leggono però, sempre sui giornali locali, anche altre notizie: nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile, poco dopo la rotonda di Via Caldirolo, mamma e figlia vengono investite mentre attraversano la strada, giovedì primo maggio in via Calzolai due motociclisti sbandano rimanendo feriti.

La cronaca è sempre tristemente piena di questi fatti.

A titolo più personale ricevo, da amici, racconti di spaventi e pericoli vissuti nell’attraversare la città per spostamenti quotidiani, per recarsi al lavoro, accompagnare i figli a scuola, fare la spesa, fare due pedalate.

Fiab e Caldirolo libera si sono molto attivate per sottolineare l’assenza di piste ciclabili (via Caldirolo dall’incrocio con via della Fornace fino alla rotonda di Porta Mare di nuovo in pole position), piste ciclabili che ad un tratto spariscono (come da Barco alla città) assenza di controlli, troppe auto e troppo veloci.

Esiste una Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime sulla Strada, il che fa pensare istintivamente che il problema non è così indifferente e non solo locale.

Allora c’è da chiedersi: come mettere insieme queste due anime incoerenti di Ferrara città delle biciclette? È bello sentire il sindaco che afferma “Ferrara sta diventando sempre più un esempio virtuoso di mobilità sostenibile non solo in Italia ma anche in tutta Europa”, ma come possiamo spiegare ai cittadini che se sei turista puoi vivere una esperienza culturale e naturalistica dedicata, protetta e sicura, ma se sei un abitante del comune e scegli di usare la bici per i tanti motivi descritti, rischi la vita?

Questa duplicità si riscontra anche prendendo in considerazione i fondi destinati alle piste ciclabili urbane rispetto alle ciclovie turistiche, per entrambe comunque insufficienti.

Sappiamo che il nuovo Codice della Strada dà più libertà di circolare ai veicoli a motore (che secondo i dati Istat causano il 94% degli incidenti e il 98% dei morti); limita l’uso degli autovelox invece di limitare la velocità, prima causa di collisioni con morti e feriti gravi.

Sappiamo che nel nostro territorio si fanno iniziative encomiabili dedicate alla prevenzione, ma la consapevolezza dei cittadini non risolve la insufficiente realizzazione di aree pedonali, piste e corsie ciclabili, zone a traffico limitato e a basse emissioni.

Probabilmente l’azione dei sindaci è attualmente più limitata, ma proprio per l’orgoglio con cui abbiamo ricevuto la notizia del successo di Ferrara chiediamo al nostro primo cittadino di non desistere ed appianare questi aspetti ambigui e iniqui sull’uso delle biciclette perchè sia un costume quotidiano concreto e lodevole e non solo una medaglia da esibire.

Mi piace ricordare, per amore di completezza, che il Consiglio Comunale di Ferrara ha approvato nel dicembre 2019 il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), uno strumento fondamentale e decisamente condivisibile per migliorare la mobilità urbana, la qualità dell’aria e la sicurezza stradale.

Proprio per questo carattere lodevole e indispensabile ed anche per riattualizzare i propositi auspicati, la consigliera Anna Zonari de La Comune di Ferrara, ha proposto una interrogazione alla Giunta e al Sindaco del Comune di Ferrara nel gennaio appena passato ponendo importanti domande sullo stato attuale degli interventi previsti per la sicurezza stradale: quali controlli, lo stato dell’arte sull’obiettivo di riduzione del 50% degli incidenti entro il 2030, una mappatura esauriente dei punti critici della città, l’istituzione del Disability Manager per garantire il diritto alla mobilità delle persone con disabilità, quali le azioni pianificate nel breve, medio e lungo termine, quanti fondi sono previsti e come si ritiene di utilizzarli.

Purtroppo allora e fino ad ora non c’è stata risposta ma sono fiduciosa nella possibilità di un nuovo dialogo perchè la risposta a queste domande darà alla popolazione ferrarese utili informazioni sullo stato della sicurezza delle strade della città e del forese e sicuramente aumenterebbe il processo di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini.

Non avremo un medagliere superbo da esibire ma l’orgoglio e la soddisfazione di vivere in una città che ha cura e si prodiga per tutti i suoi abitanti ed anche questo non è un vanto da poco.

Giovanna Tonioli, La Comune di Ferrara

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