Imprese a Ferrara, 61 attività in più nel terzo trimestre
Tra luglio e settembre, l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio registra, sulla base dei dati Unioncamere/InfoCamere, un saldo positivo di 61 attività economiche
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I dati a fine 2024 appena pubblicati dalla Banca d’Italia e ripresi dall’Ufficio Studi Fisac Cgil fotografano una situazione preoccupante per il sistema del credito nella provincia di Ferrara. Nonostante la Regione Emilia-Romagna nel suo complesso mostri una crescita dei prestiti del +5,3% negli ultimi cinque anni, Ferrara registra un calo del -0,6%, con una contrazione significativa del -3,6% nel solo 2024.
A preoccupare maggiormente è la forte difficoltà delle imprese ferraresi ad accedere al credito bancario. Dopo una lieve ripresa tra il 2020 e il 2022, legata anche ai finanziamenti emergenziali, il 2024 evidenzia una nuova fase recessiva. Il calo riguarda principalmente i finanziamenti alle attività produttive, mentre regge il credito ai privati.
Il settore industriale, in particolare, soffre una delle peggiori performance regionali: -19,5% in cinque anni, -7,5% in un solo anno. Ferrara resta ultima per importo complessivo di prestiti concessi all’industria: 485 milioni di euro, dieci volte meno rispetto a Reggio Emilia.
Anche il comparto delle costruzioni segna una flessione, seppur più contenuta (-14,7% in cinque anni). Tuttavia, le dinamiche dei valori immobiliari nel territorio Ferrarese rispetto alle altre province della regione, potrebbero rappresentare un’opportunità per attrarre nuovi residenti e rilanciare l’edilizia, a patto di un intervento coordinato con politiche abitative e incentivi mirati.
Paradossalmente, mentre l’accesso al credito diminuisce, il risparmio cresce: i depositi bancari nella provincia sono aumentati del +13,4% dal 2019. Eppure, il 42% di questi risparmi viene investito fuori dal territorio, contro una media regionale del 19%.
“Oltre 4 miliardi di euro dei depositi ferraresi finiscono altrove – afferma Samuel Paganini Segretario Generale della Fisac Cgil di Ferrara –. In un contesto economico fragile come il nostro, è fondamentale che il risparmio raccolto in provincia sia destinato a sostenere le attività economiche e le famiglie locali”.
Serve una strategia condivisa tra istituzioni, sistema bancario e mondo produttivo per invertire questa tendenza. Ferrara ha bisogno di credito per rilanciare il lavoro, attrarre investimenti e non restare ai margini del tessuto economico regionale. Fortunatamente qualche banca territoriale e qualche BCC cominciano a capire che a Ferrara possono esserci delle opportunità, aprendo filiali nel Ferrarese. Ma politica e istituzioni non stiano a guardare.
Fisac Cgil Ferrara
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