Economia e Lavoro
6 Maggio 2025
In tutto il territorio regionale solo in provincia di Rimini il dato è in diminuzione mentre in altre province ci sono picchi di oltre il 100%

Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%

di Redazione | 3 min

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Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore. Nello specifico, nel 1° trimestre 2025 in Emilia-Romagna sono state autorizzate: 11.016.166 ore di Cigo (cassa ordinaria), in aumento rispetto alle 9.037.061 del 2024 (+21,9%); 7.698.800 ore di Cigs (cassa straordinaria), in aumento rispetto alle 5.248.500 del 2024 (+46,7%).

Si tratta di dati da poco pubblicati da parte dell’Inps e ripresi della Cgil Emilia Romagna che scorpora il dato provincia per provincia. A Ferrara l’aumento in questi primi tre mesi è del 24% rispetto allo stesso periodo del 2024 con le ore di cassa integrazione (ordinaria e straordinaria) che passano da 1.111.696 a 1.378.020.

In tutto il territorio regionale solo in provincia di Rimini il dato è in diminuzione mentre in altre province ci sono picchi di oltre il 100%. A Piacenza l’aumento è del 143% con 526.168 ore, rispetto alle 216.504 ore del 2024 mentre a Reggio Emilia del 103,9% con 3.511.756 ore, rispetto alle 1.722.071 ore del 2024.

“I dati rilasciati dall’Inps – commenta Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Emilia Romagna – sono estremamente preoccupanti e si inseriscono in quadro a tinte sempre più fosche: siamo arrivati a livello nazionale a 25 mesi ininterrotti di calo della produzione industriale. Un fatto drammatico. Come sono drammatiche le tante crisi industriali che si stanno aprendo in maniera diffusa anche nel nostro territorio. Chiediamo da mesi al Governo risposte concrete su investimenti, politiche industriali e ammortizzatori sociali ma il Governo appare completamente disinteressato alle condizioni reali dell’economia e del lavoro del Paese”.

“La propaganda del Governo – continua Bussandri – è insopportabile: la realtà è che la manifattura è in crisi, aumenta la precarietà, i salari reali non salgono e si continua a morire sul lavoro. Per questo i Referendum dell’8 e 9 giugno sono un appuntamento fondamentale: con i Referendum rimettiamo al centro il valore del lavoro, della cittadinanza e della democrazia”.

DATI TERRITORIALI (CIGO-CIGS-CIGD) – Periodo gennaio-marzo 2025:
∙ Bologna: 4.398.344 ore, rispetto alle 3.311.532 ore del 2024 (+32,8%)
∙ Ferrara: 1.378.020 ore, rispetto alle 1.111.696 ore del 2024 (+24%)
∙ Forlì-Cesena: 1.264.300 ore, rispetto alle 852.815 ore del 2024 (+48,3%)
∙ Modena: 4.068.790 ore, rispetto alle 2.545.199 ore del 2024 (+59,9%)
∙ Parma: 705.696 ore, rispetto alle 431.838 ore del 2024 (+63,4%)
∙ Piacenza: 526.168 ore, rispetto alle 216.504 ore del 2024 (+143%)
∙ Ravenna: 1.198.646 ore, rispetto alle 1.158.336 ore del 2024 (+3,5%)
∙ Reggio Emilia: 3.511.756 ore, rispetto alle 1.722.071 ore del 2024 (+103,9%)
∙ Rimini: 1.663.246 ore, rispetto alle 2.935.639 ore del 2024 (-43,3%)

DATI SETTORIALI (CIGO-CIGS-CIGD) – Periodo gennaio-marzo 2025:
∙ Pelli cuoio e calzature: 708.476 ore, +65,1% rispetto al 2024 e +1.778,2% rispetto al 2023
∙ Attività meccaniche: 11.633.164 ore, +39,3% rispetto al 2024 e +181,9% rispetto al 2023
∙ Attività metallurgiche: 521.184 ore, +39,3% rispetto al 2024 e +184,9% rispetto al 2023
∙ Industrie dell’abbigliamento: 1.075.548 ore, +12% rispetto al 2024 e +124,7% rispetto al 2023
∙ Lavorazione minerali non metalliferi: 2.350.216 ore, +33,5% rispetto al 2024, +54,4% rispetto al 2023.
∙ Chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche: 724.722 ore, +36,2% rispetto al 2024 e +31,4% rispetto al 2023.

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