Attualità
5 Maggio 2025
Il gruppo territoriale M5S organizza per venerdì un dibattito sul tema. Ferrara e Comacchio nella top ten di Comuni più inquinati da d’Italia. Il biologo Bertelli: “Il problema? Il bio-accumulo”

Pfas, il veleno invisibile nell’acqua: un incontro per conoscere e prevenire

di Redazione | 4 min

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di Tommaso Piacentini

Cosa accadrebbe se esistessero composti chimici resistenti alla degradazione? E se questi si introducessero all’interno degli organismi viventi, quali sarebbero le conseguenze sul loro stato di salute? Purtroppo questa non è fantascienza: le sostanze perfluoroalchiliche, più comunemente note come pfas, sono componenti inquinanti derivanti dai processi industriali che, attraverso ciò che mangiamo e beviamo, si accumulano nelle cellule del corpo umano con conseguenti danni per la salute.

Per rispondere alle domande sopracitate e capire come prevenire la contaminazione da pfas, i gruppi territoriale e consiliare del Movimento 5 stelle hanno organizzato un incontro dal titolo “Acque contaminate: contro l’inquinamento da pfas per un ambiente sostenibile”, che si terrà venerdì 9 maggio alle ore 17:30 presso la sala refettorio di via Boccaleone 19.

L’incontro, presentato ieri (5 maggio) dal coordinatore provinciale Paride Guidetti e dalla consigliera Marzia Marchi, insieme all’organizzatore dell’incontro Francesco Reitano e al biologo Gian Michele Bertelli, nasce dall’allarme lanciato da Greenpeace sull’alta presenza di pfas nei comuni di Comacchio e di Ferrara – rispettivamente al quinto e ottavo posto nella classifica nazionale dei comuni con più altra concentrazione di  inquinante – e ha lo scopo di informare la cittadinanza sulle misure da adottare per proteggersi.

“Il nostro compito come forza politica è quello di informare, perché le persone informate riescono a trovare le contromisure per proteggersi” ha dichiarato Guidetti, che ha poi acceso i riflettori sulla pubblicazione dei dati da parte dell’associazione per la salvaguardia del pianeta: “Nella nostra provincia esistono due comuni, Comacchio e Ferrara, che hanno un tasso di pfas nell’acqua potabile che, nel caso di Ferrara, è di 11 volte superiore al limite proposto dagli Stati Uniti”. Gli statunitensi, infatti, hanno già fatto i conti con questo problema, soprattutto grazie alla risonanza mediatica data dal processo intentato dall’avvocato Robert Bilott contro l’azienda DuPont, accusata di scaricare tonnellate di pfas in una discarica distante pochi passi da un allevamento di bestiame – storia da cui è stato tratto il film “Cattive acque” -. Rispetto a quel limite di 4 nanogrammi per litro di sostanza inquinante individuato oltreoceano, Ferrara ne conta 43,3, mentre Comacchio arriva addirittura a 49,5: “Quello che stupisce di più – ha aggiunto il coordinatore provinciale – è che, a seguito di questa pubblicazione, il nostro governo sta elaborando un decreto legge in fretta e furia per anticipare la legge europea che entrerà in vigore dal 1°gennaio 2026 e che impone il limite di 20 nanogrammi”.

Un limite rispetto al quale “noi saremmo comunque a più del doppio”, come ha osservato Guidetti, e proprio per questo è nata l’idea dell’incontro che si terrà venerdì: “Cercheremo di spiegare cosa sono gli pfas e di dare delle idee su come affrontare questo genere di inquinanti” ha spiegato Bertelli, organizzatore dell’evento.

Un incontro a cui parteciperanno il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, insieme al presidente di Isde Vicenza, Francesco Bertola, all’agronomo Andrea Bregoli e alla referente di Plastic Free onlus Ferrara, Laura Belletti Spadazzi. A intervenire sarà presente anche il biologo Gian Michele Bertelli, il quale ha dato un’idea di come si comportano gli pfas una volta introdotti nel corpo umano: “Il problema non sono tanto gli episodi  acuti, quanto il bio-accumulo e l’esposizione cronica: le malattie si manifestano dopo tanti anni, come nel caso dell’amianto”. “I pfas si accumulano nei tessuti e nelle cellule perché hanno una serie di similitudini con gli acidi grassi, componenti fondamentali delle membrane cellulari – ha spiegato Bertelli -. I pfas si inseriscono nelle membrane cellulari e vanno a modificarle. Non solo: si trovano bene con le proteine di trasporto, andando così in tutto il corpo”.

Nell’incontro si parlerà, quindi, anche dei metodi per prevenire la contaminazione da pfas, tra i quali si annoverano la sostituzione di pentole antiaderenti ‘graffiate’ e la predilezione all’acquisto di acqua in bottiglie di vetro piuttosto che di plastica. “Dal punto di vista del ruolo politico – ha dichiarato Marzia Marchi -, come consigliera ho voluto invitare le istituzioni, a partire dal prefetto alle aziende come Arpae, Asl, Hera e Avis”. “Speriamo ci sia grande partecipazione – ha concluso la consigliera – e, dal punto di vista politico, questo incontro mi servirà per cercare, nelle sedi opportune, di portare il dibattito a fini di misure preventive e tutela, anche in Consiglio comunale. Questo è un problema di tutti, perché è qualcosa di esterno con cui ci troviamo a fare i conti ed è un tema su cui tutti si devono unire”.

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