Una bambina è seduta sulle gambe incrociate della mamma mentre ascolta cantare il Coro delle Mondine di Porporana. Poco distante, seduta in prima fila su una delle sedie messe per l’occasione nella Sala Macchine del Consorzio Factory Grisù, Iole, mondina di ormai 94 anni che ha da poco lasciato il coro senza però rinunciare a festeggiarne i vent’anni.
L’immagine sintetizza quello che è stato “Ad Alta Voce”, l’evento che Arci Ferrara, il centro sociale La Resistenza e il Coro delle Mondine di Porporana hanno organizzato per i vent’anni di attività di quest’ultimo. Vent’anni passati a cantare per le piazze e le strade ma anche alla Camera dei deputati dove furono accolte dall’allora presidente Laura Boldrini.
È la fotografia di un passaggio generazionale, di tradizioni che il coro ha deciso di non dimenticare cantando di donne, di risaie, di lavoro e di libertà. È la fotografia di tre giorni (2,3,4 maggio) dedicati al canto popolare, alla sua dimensione corale e all’importanza che questa ha avuto nel processo di emancipazione sociale e femminile.
“Abbiamo ricevuto il potere di cantare ‘ad alta voce’ – si legge nel manifesto del ventennale – e ora abbiamo la responsabilità di far vivere quelle voci e di tramandarle a nostra volta”. Le voci di chi ha combattuto il fascismo ma anche i padroni sfruttatori, di chi “pur nella fatica”, sentiva “l’urgenza di cantare, per alleviare i dolori, per opporsi allo sfruttamento e per emanciparsi in quanto donne in una società patriarcale oppressiva”.
Il coro, dopotutto, “è un mezzo di amplificazione di suoni e messaggi” e così, “come le lotte non sono state portate avanti da singoli individui, ma da moltitudini di cittadini e cittadine che si riconoscevano in valori e necessità, il coro cerca di diventare una voce unica”. Una voce “che, anche nella sua complessa natura di anime e corpi militanti, penetra e si diffonde il più lontano possibile per rompere i muri dell’indifferenza”.
Una festa a cui hanno deciso di partecipare in molti, donne e uomini di tutte le età. Hanno partecipato al laboratorio di canto di Rachele Andrioli di domenica mattina dopo che la sera prima aveva incantato insieme al suo Coro a Coro. Hanno partecipato al convegno sul valore del canto popolare di venerdì e ai concerti dei cori delle mondine di Imoletta e Bentivoglio e al concerto di Gualtiero Bertelli.
Hanno partecipato alle cene e ai pranzi “cantati” per sostenere una realtà sempre pronta ad aiutare e mettersi in gioco, come fatto con il centro sociale La Resistenza che non manca di ringraziarle.
“In punta di piedi e con tanta umiltà – hanno aperto il loro concerto – portiamo le nostre voci a chi ascoltarci vorrà. Non siamo professioniste, non abbiamo pretese, ci basta un vostro sorriso per sentirci comprese. Cantiamo il mondo che fu, un mondo lontano, quando miseria e dolore ci insegnavano a tenerci per mano. Cantiamo la fatica, la lotta per il pane, senza mai dimenticare tutte le sofferenze umane. Risvegliamo i ricordi, portiamo allegria, a volte strappiamo una lacrima nel cantare il dolore. Chiediamo scusa, perché noi cantiamo con il cuore”.
Qualche lacrima il Coro delle Mondine di Porporana l’ha strappata anche questa volta quando ha omaggiato Iole, storica componente che a quattordici anni cantava in risaia le stesse canzoni. Fazzoletto rosso al collo, dalla prima fila si è alzata e ha ringraziato prima di sedersi in mezzo al coro cantando insieme alle altre “Bella ciao”.
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