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1 Maggio 2025

Siamo in “guerra” di Pace

di Redazione | 5 min

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Buongiorno a tutti.

Ieri sera nel consiglio comunale di aprile, noi di “Lagosanto che si muove” abbiamo portato una piccola, ma nello stesso tempo grande interpellanza carica di significato, che aveva lo scopo “simbolico” di alzare lo spessore del contenuto insito del gesto, e cioè quello di esporre la bandiera della Pace davanti al municipio insieme a quella Italiana ed Europea.

Lei Sig. Sindaco, ci ha dato adito di scrivere queste parole, in un certo senso ce le toglie di gola.

Premetto che non ci vogliamo elevare a paladini della pace, ne tanto meno abbiamo la presunzione di esserlo, anzi, credo che sinceramente tutti gli esseri umani ricerchino con tutto il cuore una pace duratura, chi per una strada chi per un’altra.

Con stupore, dobbiamo prendere atto che questa richiesta ci è stata rigettata.

Credevamo di aver chiesto una cosa semplice e che avrebbe potuto creare una connessione, ma così non è stato.

Credevamo altresì, di non aver chiesto qualcosa di impegnativo o di difficile, come spostare parte di un bilancio, la ristrutturazione sistematica di un polo scolastico, mettere lo zampino nella rivalutazione di un impianto per la sicurezza urbanistica del paese.

Insomma, credevamo che la nostra richiesta non fosse di difficile attuazione e guardando bene oggi a mente fredda, non era una cosa dichiaratamente impossibile, proprio perché non si portava dietro uno sforzo tecnico o economico.

Si portava sulle spalle esclusivamente uno sforzo morale e simbolico, pieno di significato.

Sig. Sindaco, in questa tornata, lei insieme alla sua giunta, credo abbia perso una grande occasione, ma le dirò di più, l’abbiamo persa tutti questa occasione, noi e tutti i cittadini che credono in quel simbolo di pace.

La sua giustificazione è stata quella di sottolineare che attualmente sopra al municipio sventolano le bandiere dell’Italia e dell’Europa.

Due bandiere che secondo lei, ma anche secondo noi, rappresentano oggi, l’emblema della ricercata pace tra i popoli.

Abbiamo tenuto a precisare che sono e rimangono le bandiere che rappresentano tutti.

Noi però, nello specifico, non le abbiamo fatto richiesta di sostituirle con quella della Pace, cosa che ci è stata detta sarcasticamente, ma semplicemente volevamo aggiungerne una terza per farle sventolare tutte e tre insieme.

Poi potremmo entrare anche nel merito della questione e prendere in considerazione cosa esattamente stanno facendo sia l’Italia che l’Europa.

L’Italia, che ahimè calpesta da anni art. 11 della costituzione, nel caso glielo ricordo: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli atri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, direi che si accoda ad azioni politiche programmatiche tutte da rivedere.

Mentre L’Europa, vivendo sempre all’ombra di altri, non è riuscita a diventare portavoce e a costruire una grande conferenza internazionale tra i vari popoli, che potesse risolvere gli squilibri mondiali ed avere un effetto positivo anche sui conflitti in corso.

L’inadeguatezza dei nostri politici attuali, ci ha evidenziando che in vent’anni non si è riusciti a costruire un’Europa federale che facesse da faro per l’umanità intera, partendo nel darsi delle regole comuni, sempre disattese, che ancora oggi mancano all’appello.

Oggi l’Europa vorrebbe costruire la pace investendo denaro sul riarmo, ma ricordiamoci che la corsa agli armamenti è sempre stato il motivo principe di tutte le guerre.

Il volersi mettere nelle mani della santa deterrenza per noi non è la strada maestra.

Per costruire la pace bisogna parlare di pace, bisogna non avere paura di arrendersi, perché arrendersi non è una sconfitta, ma una vittoria ( Papa Francesco)

In vent’anni il mondo intero ha raddoppiato gli sforzi verso le spese militari e come frutto raccolto, non si è trovato più sicuro, ma più in guerra.

Solo questi fatti ci dovrebbero fare capire la necessità impellente di un cambio di rotta.

Noi come essere umani siamo sempre stati immersi dentro situazioni di guerra, di violenza e di brutalità.

Le guerre hanno abitato il mondo da sempre, siamo e vogliamo rimanere esseri in perenne stato conflittuale.

Le rispondo dicendole che, “Certo che crediamo nell’Europa”, ma in un’ Europa che si faccia carico di trovare soluzioni alternative e che diventi faro trainante di civiltà per tutte le realtà del pianeta.

Noi stiamo usando il pianeta come se ne avessimo un altro di ricambio, così un po’ per tutto, ma purtroppo non è così.

Dovremmo arrivare alla consapevolezza di volergli un po’ più bene e tenere alla sua conservazione, per noi e per il nostro prossimo.

Per questo dobbiamo ricercare dei politici che rigettino i nazionalismi e i sovranismi, cose che hanno portato alle più paurose e devastanti autocrazie.

Dobbiamo essere indotti a non pensare per categorie escludenti con il noi e il loro, perché così tendiamo a chiuderci e a fare feudo.

Dobbiamo aprire le nostre appartenenze trasversali, compreso il nostro sistema cognitivo, per creare e stimolare nuove alleanze e nuovi prospetti.

Questo si chiama multiculturalità, e piano piano, si farà strada anche se alcuni tentano di soffocare la pianta.

Se la politica attuale ci sta portando su strade non propriamente giuste dobbiamo essere noi in prima persona a fare qualcosa, a illuminare un percorso, a tracciare una rotta.

Non possiamo stare a guardare mentre altri abbozzano una storia sbagliata.

Ma torniamo alla nostra bandiera della Pace, ritengo e riteniamo, che per un argomento così importante non doveva neanche esserci il bisogno di nessuna discussione, fondamentale direi era esporre la bandiera, punto.

Io credo che Lagosanto, come dice lei, si possa ritenere un paese che crede ciecamente nella pace, come tutti infondo, ci mancherebbe.

Ieri sera però ha perso una grande occasione per dimostrarlo.

Adesso può dire o potete dire tutti i vostri bla.bla.bla sulla pace e soprattutto che la pace non si costruisce esponendo una bandiera, ma resta il fatto che a livello istituzionale ci è sfuggita l’occasione di essere l’esempio di tutte le piccole comunità limitrofe.

Viva la pace.

Andrea Pambianchi

Consigliere d minoranza

Lagosanto che si muove

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