Buon primo maggio, questa ricorrenza dalla connotazione fortemente positiva per quella che, a maggior ragione, è una Repubblica fondata sul lavoro, non può però esimerci dal fare una riflessione per quanto riguarda il nostro territorio.
Questa festività, a Masi Torello, si celebra in una clima fortemente condizionato dalla chiusura di una delle più grosse realtà produttive locali. Un’impresa metalmeccanica che ha garantito per decenni un lavoro continuo, cosa non banale in un territorio prevalentemente agricolo, e di qualità, contribuendo all’emancipazione economica ed intellettuale di chi ha avuto modo di crescere professionalmente al suo interno.
Per quanto sia fondamentale lo sviluppo dell’artigianato digitale, settore in forte crescita, non possiamo rassegnarci all’idea di un futuro senza industria, perché questo non può fare altro che indebolire una struttura sociale già sotto forte pressione. Come se ciò non bastasse, la frutticoltura, che come già ci ricordava Don Zerbini aveva in parte emancipato il paese rispetto alle fatiche del grano e della canapa: “l’allora civiltà contadina grondava di lacrime”, si sta letteralmente eclissando nella produzione e nei numeri sull’occupazione. E’ necessario pertanto intraprendere azioni coerenti di rilancio, per quanto possibile, al fine di tutelare la nostra realtà dall’aumento del pendolarismo anticamera spesso dell’emigrazione. Tutto ciò nella convinzione sempre viva che, come per il mito della fenice, anche per questo sito produttivo dalla cenere si possa rinascere.
Un abbraccio ai lavoratori
Alessandro Bollettinari consigliere comunale di Masi Torello per il gruppo d’opposizione “Masi al Centro”