Politica
1 Maggio 2025
Il Pd risponde a Malaguti di Fdi: “Da sempre ci riconosciamo in attente e preoccupate sentinelle che segnalano i sempre più frequenti rigurgiti fascisti”

25 Aprile. Quello che non è stato compreso

di Redazione | 2 min

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Dopo le parole dell’onorevole Malaguti, ci sentiamo in dovere di esprimere alcune precisazioni e sottolineare quel che già abbiamo detto ma che forse non è stato colto appieno.

Non volendo usare questo spazio e l’occasione della Festa della Liberazione per portare avanti uno scontro infruttuoso, siamo, in primo luogo, felici di segnalare come su una cosa ci sia piena concordia con l’onorevole: una parte giusta della Storia c’è stata e porta il nome di Resistenza.

Partendo da questo dato è conseguente affermare che i nazifascisti abbiano combattuto e commesso violenze per mantenere in vita un indegno regime criminale.

Le vittime innocenti ci sono state e lo abbiamo già riconosciuto. L’elemento storico e politico che distingue la violenza nazifascista dagli episodi violenti, ricordati dall’onorevole, è però l’imputabilità dei primi a una volontà diretta dei vertici nazifascisti di insanguinare, prima negli anni del regime e poi nella lenta ritirata, il nostro paese, con stragi e violenze sistematiche in danno dei civili. Con ogni evidenza si è tratta di una strategia assassina che segna una distanza incolmabile rispetto alla condotta storica del Comitato di Liberazione Nazionale.

Intraprendere paragoni fra i martiri della Resistenza e le vittime della violenza che, in alcuni casi, seguì la Liberazione, ci sembra un pericoloso artificio retorico che confonde deliberatamente i livelli di responsabilità storica e politica dei fatti.

Altrettanto pericoloso ci sembra inquadrare le vittime, della violenza politica degli anni ’70, nella continuazione di una ipotetica guerra civile. Nessuno di noi riconosce infatti negli estremisti di allora i prosecutori della lotta partigiana.

In ultimo, ci ha stupito che l’onorevole abbia ravvisato, nella manifestazione ferrarese del 25 aprile, tracce di un ritorno delle “nefaste ideologie” di ottant’anni fa.

Da sempre ci riconosciamo in attente e preoccupate sentinelle che segnalano e stigmatizzano i, sempre più frequenti, rigurgiti fascisti. Nel caso ne abbia quindi osservati saremmo felici di esserne messi al corrente. Nella lotta al fascismo è sempre rassicurante non sapersi soli e avere al nostro fianco figure istituzionali.

Buon ottantesimo della Liberazione a tutti.

Nicola Minarelli, segretario provinciale Partito democratico di Ferrara

Lorenzo Massarenti, segretario provinciale Giovani Democratici di Ferrara

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