Tra maggio 2022 e aprile 2023 avevano seminato il panico tra Argenta, Comacchio e le province di Ravenna e Bologna, mettendo a segno tredici furti di mezzi agricoli come escavatori e trattori. La loro attività criminale però non ha avuto vita lunga e – dopo mesi di indagini attraverso l’analisi di tabulati telefonici, l’acquisizione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, servizi di controllo e pedinamento – i carabinieri li hanno rintracciati e arrestati tutti e quattro, assicurandoli alla giustizia.
È stata smantellata così la banda dei trattori. Ieri (30 aprile) mattina, in tribunale di Ferrara, è stato condannato – dietro rito abbreviato – l’ultimo componente del sodalizio, un 36enne di nazionalità rumena. Il gup gli ha inflitto 4 anni e 6 mesi di pena, la stessa chiesta dal pm Ciro Alberto Savino che ne aveva respinto la richiesta di patteggiamento. Una richiesta che invece era stata accolta per gli altri tre membri del gruppo, condannati precedentemente a 3 anni e 6 mesi, 3 anni e 2 mesi e 2 anni e 2 mesi.
Come si ricorderà, nell’estate del 2022 la provincia di Ferrara era stata interessata da diversi furti di mezzi agricoli, con ingenti danni alle aziende agricole, che solo nel primo semestre di quell’anno ammontavano a circa 800.000 euro.
Da subito i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale – raccolte le denunce – si erano messi sulle tracce della banda, individuando quattro soggetti di nazionalità rumena, gli stessi che, indisturbati, avevano messo a segno, tra le province di Ferrara, Bologna e Ravenna, i furti di trattori, seguendo un copione prestabilito.
Individuato l’obiettivo da colpire dopo attenti sopralluoghi, in tutti i casi aziende agricole con macchine operatrici nuove e molto costose, il gruppo eseguiva il furto, utilizzando anche dei disturbatori di frequenze per inibire i gps dei trattori, e caricava i mezzi su delle bisarche trasportandoli subito oltre confine, verso la Romania.
A febbraio 2023 quindi le risultanze investigative avevano portato all’emissione, da parte del gip del tribunale di Ferrara, di quattro ordinanze cautelare divenute esecutive. I soggetti destinatari del provvedimento restrittivo, però, nel frattempo avevano già fatto rientro in Romania.
I militari del Nucleo Investigativo non avevano però mollato la presa, continuando incessantemente le attività di ricerca dei quattro fuggitivi. Attraverso il loro costante monitoraggio erano così riusciti a localizzare, lo scorso agosto, uno dei componenti della banda, arrestato dai militari della Compagnia Carabinieri di Amalfi, dove era arrivato per trascorrere un periodo di vacanza sulla Costiera Amalfitana, mentre carico degli altri tre soggetti l’autorità giudiziaria di Ferrara aveva emesso un mandato d’arresto europeo per consentirne la cattura.
I carabinieri del Nucleo Investigativo avevano quindi attivato il servizio di cooperazione internazionale di polizia del Ministero dell’Interno e, in collaborazione con la polizia rumena, anche gli altri tre componenti della banda sono stati tratti in arresto nelle loro città di origine in Romania e trasferiti in carcere. Poi, dopo l’avvenuta estradizione, erano stati portati in Italia per essere processati dal tribunale di Ferrara che, nei loro confronti, ha emesso quattro sentenze di condanna.
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