Cronaca
30 Aprile 2025
Sergio Borea, davanti al gip che ha disposto la custodia in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Ferì i parenti con la fiocina. Convalidato l’arresto

di Pietro Perelli | 2 min

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Irreperibile la coppia soccorsa da Aymane

La coppia di turisti soccorsa dal giovane Aymane sarebbe andata via appena dopo il tentativo salvataggio. Si tratta di un ragazzo e una ragazza, tra i 20 e i 30 anni, che al momento risultano irreperibili.

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“Eravamo in pochi. C’erano tanti testimoni, ma alla fine il processo Aldrovandi lo abbiamo risolto grazie a Anne Marie Tsegue, la donna camerunense con il permesso di soggiorno in scadenza, che ebbe una crisi di coscienza e raccontò quanto aveva visto. Per il resto eravamo soli, c’è poco da fare. Alle nostre manifestazioni, le persone arrivavano perlopiù da fuori, da altre città. Il clima che si respirava era molto difficile”

Nel pomeriggio di ieri (29 aprile), il gip del Tribunale di Ferrara ha convalidato l’arresto del 64enne Sergio Borea, l’uomo che lo scorso 25 aprile ha ferito i vicini di casa e parenti Lauro Collini e Graziana Arlotti con due colpi di fiocina a Boara.

Accusato di duplice tentato omicidio per l’uomo, difeso dall’avvocato Massimo Bissi, è stata disposta la custodia nel carcere di via Arginone. Borea, davanti al giudice, si è avvalso della facoltà di non rispondere poiché ancora scosso per i farmaci assunti nel tentativo di suicidio.

Il 64enne aveva riferito al legale di non ricordare nulla di quanto accaduto, probabilmente proprio a causa dell’ingestione di Fentanyl (analgesico) dopo aver compiuto il gesto. Ha infatti tentato di togliersi la vita e, quando i carabinieri lo hanno rintracciato a Malborghetto di Boara, lo hanno affidato immediatamente al 118 che, dopo le prime cure sul posto, lo ha trasferito all’ospedale di Cona dove è rimasto, piantonato dai militari dell’Arma.

Negli ultimi tempi, Borea aveva vissuto forti pressioni. Da poco era uscito dagli arresti domiciliari, ai quali era stato sottoposto per una condanna rimediata per essersi inventato un testamento olografo scritto, a suo dire, da una anziana che gli aveva lasciato in eredità un appartamento, poi venduto dal 64enne a un ignaro acquirente per intascarsi i soldi. Qualche anno prima era stato condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per circonvenzione di incapace proprio ai danni della stessa anziana: in poco tempo le aveva prosciugato i risparmi di una vita, circa 280mila euro.

Lo scorso marzo poi era deceduta la moglie, cugina di Collini, dopo una lunga malattia. 

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