Codigoro
29 Aprile 2025
Sono realizzati in stretta sinergia con l'Archivio di Stato di Ferrara

Pietre d’inciampo e mostra sui deportati: Codigoro presenta i progetti

di Redazione | 4 min

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Codigoro. “La giornata di oggi racchiude un duplice importante significato, prima di tutto perché viene inaugurata, grazie al direttore dell’Archivio di Stato Davide Guarnieri, una mostra dedicata ai deportati politici ferraresi nei campi di sterminio nazisti, evento che ricade tra le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. Questa data, in secondo luogo, ricopre un valore simbolico rilevantissimo, perché combacia con il lancio di un nuovo progetto legato alla posa di pietre di inciampo, di cui l’Archivio di Stato è capofila”.

Così, la sindaca Sabina Alice Zanardi, ieri mattina (28 aprile), al Palazzo del Vescovo, dopo aver ringraziato per la loro partecipazione le autorità civili e militari, ha esposto le ragioni per le quali, in stretta sinergia con l’Archivio di Stato di Ferrara, il Comune di Codigoro e altri Comuni della Provincia hanno aderito al progetto della mostra itinerante “i deportati politici ferraresi nei konzentrationslager nazisti” e a quello finalizzato alla posa di pietre d’inciampo. Rivolgendosi poi, anche agli studenti dell’Istituto comprensivo in sala, la sindaca ha sottolineato come “il ricordo di quei sacrifici, di quelle vite spezzate è oggi per noi un lascito, una lezione che richiama tutti, ancor più i giovani, ad essere sentinelle della verità, custodi di memoria, costruttori di pace, come ci esortava anche il Santo Padre, che ci ha lasciati nei giorni scorsi. Con la vostra partecipazione numerosa, oggi al Palazzo del Vescovo si attribuisce a questo progetto un significato profondo, perchè la memoria, senza chi la raccoglie e la porta avanti, si dissolve”.

A consolidare e a rafforzare l’impegno volto a tramandare la memoria storica della Resistenza, anche gli esponenti dell’Anpi di Codigoro con il labaro.

Ha poi preso la parola il direttore dell’Archivio di Stato, Davide Guarnieri, il quale ha ringraziato l’Amministrazione comunale per aver accolto la proposta di lancio del suo progetto, nonchè tutti i Comuni della provincia rappresentati, al Palazzo del Vescovo, da amministratori locali o da funzionari.

“Diversi anni fa ho lavorato sui deportati politici nei campi di concentramento nazisti e ho censito poco meno di 25mila nomi – ha dichiarato Davide Guarnieri – ho avuto l’onore di intervistare alcuni di loro. Il Comune di Ferrara ha già attuato un progetto sfociato nella posa di pietre di inciampo dedicate ad ebrei ferraresi deportati. A me è venuta l’idea di dedicarne ai deportati politici ferraresi e la collaborazione dei Comuni della provincia è fondamentale. Questi mattoncini in porfido, che recano nome, cognome, data di nascita, data di arresto del deportato, sono riconosciuti anche a coloro che sono sopravvissuti alle terribili condizioni legate alla detenzione e non solo a coloro che hanno perso la vita”.

L’iniziativa nata dall’artista tedesco Gunter Demnig consiste nella posa del blocco quadrangolare, sormontato da placca in ottone, davanti all’abitazione in cui visse il deportato o la deportata che si vuole ricordare. Come sottolineato da Guarnieri, “l’Archivio di Stato di Ferrara è il tutore della memoria della Resistenza” con tutta la mole di documentazione archivistica e di testimonianze dirette, che conserva, tra carte della Prefettura, fascicoli processuali, documenti, che ancora oggi testimoniano a quali conseguenze andarono incontro donne e uomini che durante il ventennio dell’occupazione nazi-fascista dissero di “No” al regime. Ancor prima del 1926 con l’introduzione delle cosiddette Leggi Fascistissime, l’escalation di violenza sfociata in aggressioni verbali e fisiche, devastazioni e roghi di Camere del Lavoro, Case del Popolo, sedi di partiti poi messi al bando, aveva tracciato il solco di quella che sarebbe stata in seguito la dittatura mussoliniana, con l’appoggio del Terzo Reich di Hitler.

Tutto questo traspare, in tutta la sua crudezza, nelle oltre 70 schede raccolte da Guarnieri nella mostra esposta al secondo piano della biblioteca comunale, mostra dedicata a concittadini della provincia di Ferrara, tra loro anche i codigoresi Emilio Bolognesi, Giovanni Granini e Giacobbe Soncini, che vissero sulla loro pelle i patimenti dovuti alla deportazione. Torture, lavori forzati, fame, freddo, stenti, malattie sono le conseguenze alla quali andarono incontro anche migliaia di deportati politici ferraresi, che si vogliono ricordare con pietre d’inciampo. Ringraziando per la collaborazione, Guarnieri, in chiusura, ha esortato gli studenti a essere “curiosi, a leggere libri che permettano di ragionare, perchè solo studiando vi farete una coscienza civica e sarete donne e uomini liberi”.

La mostra I deportati politici ferraresi nei Konzentrationslager” resterà aperta al Palazzo del Vescovo, con ingresso gratuito, dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 12 e anche il martedì, mercoledì e giovedì, dalle ore 15.30 alle ore 17.30.

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