di Elisa Fiorini
La Spal batte Gubbio e attende il Milan ai playout. Sugli spalti a sostenere i suoi c’era anche il presidente Tacopina, che dopo la lunga assenza dallo stadio ha deciso di mostrare la propria vicinanza alla squadra presenziando e parlando nel prepartita coi suoi giocatori. Stagione, playout, permanenza nel club, l’americano ha sciolto diversi dubbi in merito al futuro prossimo della Spal, in bilico tra Lega Pro e serie D.
“Sono soddisfatto ma frustrato – esordisce il presidente – oggi era importante vincere e avevamo solo un risultato da fare. Il Milan ci ha dato un vantaggio ma sono anche frustrato perché avrei voluto vedere la squadra giocare in questo modo sempre durante la stagione”. Prima della partita “ho parlato coi ragazzi per dargli forza, conosco diversi giocatori da tanto tempo e volevo che approcciassero alla partita nella maniera corretta”.
La Spal si prepara ai playout contro il Milan: “Ci abbiamo perso due volte, ma siamo un’altra squadra ora. Nelle ultime cinque partite siamo molto diversi. Come ho vissuto la stagione, tenendo conto che la squadra era stata costruita per i playoff? L’annata è stata difficile per tutti, per me e il mio partner Marcello soprattutto perché in questa società abbiamo investito molti soldi. Abbiamo costruito una squadra a inizio stagione per competere ad alti livelli, ma oggi siamo in questa situazione. I tempi duri passano, le persone dure rimangono. Abbiamo un’unica strada davanti a noi ed è quella di andare avanti con fiducia, perché questa stagione si può ancora salvare. In 15 anni nel calcio italiano questa stagione è quella più complicata, ma ora possiamo solo finire bene. Poi ci si concentrerà sulla prossima”.
“Non so se tornerò a vedere la Spal, ho un processo la prossima settimana – continua Tacopina – ma sicuramente il fattore campo ci aiuterà in gara 2. Si andrà avanti in qualunque caso, credo sia difficile a oggi trovare qualcuno pronto a investire quanto me: se ci fosse qualcuno disponibile a fare un’offerta reale ci parlerei, ma non si è fatto avanti nessuno. Questa è la squadra mia e di Marcello, e continueremo a esserci sia se ci salveremo, cosa della quale sono certo, sia in caso di serie D. Non posso dire ai ragazzi come giocare, le parole oggi contano zero. Spero che la mia presenza qui li abbia aiutati, ma non è un elemento determinante. Abbiamo fiducia sia in Casella che in Baldini, con loro abbiamo un confronto quotidiano. Anche quest’anno abbiamo versato nelle casse del club 12 milioni, quando siamo entrati il debito era di 23, oggi sono 8. Il piano è quello di diventare più sostenibili. Qualcuno vuole mettere 10 milioni oggi? Sono disponibile a parlare, ma nessuno ha bussato”.
Dall’arrivo di Tacopina la Spal ha vissuto quasi solo rivoluzioni: “Ogni volta che abbiamo cambiato lo abbiamo fatto perché siamo sempre alla ricerca del successo. Cambiare è una nuova possibilità di raggiungere un obiettivo. A oggi i risultati questo non lo dicono, ma ho fiducia in Casella e Baldini. Mi piace la stabilità, ma quando ho cambiato l’ho fatto perché non vedevo altre soluzioni. Quest’anno sono stato in silenzio lasciando lavorare il manager che ho scelto affidandogli responsabilità. Oggi è presto per parlare, ci sono altre due partite poi valuteremo a stagione finita”. I responsabili della stagione della Spal secondo Tacopina: “Non c’è solo una persona responsabile di quanto è accaduto, sicuramente Casella e Dossena hanno assemblato la squadra ma tutti devono guardarsi allo specchio, i giocatori per primi, sono loro che scendono in campo. Non si possono cambiare 23 giocatori ma la colpa è di tutti, è un gioco di squadra”.
Sui baci alla curva nel postpartita: “Oggi allo stadio ho trovato molto affetto dalle persone in tribuna, mi hanno fatto capire che sanno che ci stiamo provando nonostante i risultati. Le persone che amano questo club non sono quelle che sono venute al centro sportivo ad attaccarci o che hanno aggredito i nostri giocatori in centro. Durante il minuto di silenzio per il Papa sono stati fatti dei cori. Non voglio commentare degli episodi che si qualificano da soli per quello che sono. Vogliono comprare una squadra? Facessero una colletta e si gestissero la squadra come meglio credono. Amo Ferrara e i ferraresi, il 99,9% delle persone che abitano qui, non mi importa quello che dicono quei pochi che mi criticano. Questi tifosi che dicono di volere il meglio per la Spal devono sapere che non lo stanno facendo, degli investitori che si erano approcciati a me dopo aver letto di questi episodi si sono allontanati. I veri tifosi sono quelli che erano qui da prima di me e ci saranno quando me ne andrò, che fanno arrivare alla squadra affetto e non violenza. In tribuna tante persone mi hanno ringraziato e hanno espresso empatia, questi sono i veri tifosi” conclude Tacopina.
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