Boara. Prima ha sparato con la fiocina al cugino della propria moglie, colpendolo gravemente all’addome. Poi – non contento – ha deciso di fare lo stesso con la moglie dell’uomo, lasciando partire un colpo che le ha sfiorato miracolosamente, ferendola di striscio, la guancia sinistra.
Sono gli attimi di follia che hanno squarciato il tardo pomeriggio di venerdì 25 aprile in via Copparo, a Boara, dove – intorno alle 18, secondo una prima ricostruzione – un uomo di circa 60 anni, dopo aver imbracciato il fucile subacqueo, è uscito dalla propria casa, ha attraversato a piedi la corte interna che separa le due abitazioni e, nel giro di qualche istante, ha lasciato partire due dardi, cercando di uccidere marito e moglie a cui è legato da un rapporto di parentela, oltre che di vicinato.
Lui, L.C. di 69 anni, architetto in pensione, ha avuto la peggio. La fiocina gli ha colpito l’addome e per metterlo in sicurezza, prima del trasporto in ospedale a bordo dell’elisoccorso arrivato da Bologna, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Fortunatamente non ha mai perso conoscenza, così come non è stata eccessiva la quantità di sangue persa a seguito della lesione riportata dopo il colpo ricevuto.
Le sue condizioni sono comunque gravi e ora è ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna.
Meno grave la moglie, G.A., portata in ospedale con l’ambulanza a Cona, giunta sul posto insieme all’automedica. Quando si è accorta del marito a terra, non ha avuto nemmeno il tempo di realizzare quanto stava accadendo, che – dopo aver preso la mira – l’uomo ha sparato anche verso di lei. La fiocina le ha lambito la guancia sinistra. Questione di millimetri e ora si starebbe parlando d’altro. È stata lei stessa a chiedere aiuto e poi a telefonare ai soccorsi.
Il primo a darle manforte è stato un vicino di casa, allarmato dalle urla della donna e da un rumore metallico. Nel mentre, sfruttando quegli attimi concitati, l’aggressore è riuscito a scappare in auto, prima dell’arrivo dei carabinieri, che lo hanno ritrovato poco più tardi e poco lontano da dove era avvenuto il fatto, in via Fratelli Navarra, a Malborghetto di Boara. Lì è finita la sua breve fuga.
Contestualmente, in quei minuti, mentre proseguivano le ricerche del fuggitivo, gli uomini dell’Arma hanno presidiato l’abitazione dell’uomo, iniziando una lunga e difficile attività di mediazione col figlio del fuggitivo, anche lui visibilmente molto alterato, per chiedergli notizie e indicazioni sulla fuga del padre che, fino a quel momento, era riuscito a far perdere le proprie tracce.
Al momento, il movente di quanto successo è ignoto. I vicini – sentiti da chi scrive – parlano di diverbi tra i due uomini che erano già avvenuti in passato, ma comunque non frequenti, principalmente legati al cane della coppia, ma mai arrivati a vere e proprie aggressioni fisiche, come invece successo venerdì pomeriggio. Toccherà ora alle indagini dei carabinieri, supportati anche dai colleghi del Reparto Scientifico Investigativo, far chiarezza su cosa sia stato a far scatenare la furia dell’uomo, al punto tale da imbracciare un fucile subacqueo e provare a uccidere marito e moglie con la fiocina.