Codigoro
26 Aprile 2025
La mostra verrà inaugurata il prossimo 28 aprile alle ore 11 presso la biblioteca comunale per "ricordare quei ferraresi grazie ai quali oggi noi tutti possiamo essere liberi"

Codigoro ricorda i deportati politici ferraresi nei Konzentrations lager

di Redazione | 2 min

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Codigoro. Il prossimo 28 aprile alle ore 11 presso la biblioteca comunale di Codigoro sarà inaugurata la mostra “I deportati politici ferraresi nei Konzentrations lager”.

“Oltre a fornire informazioni su cosa fu questo tipo di deportazione – spiega Davide Guarnieri, direttore dell’Archivio di Stato di Ferrara -, come fu organizzata e attuata, anche con la fattiva collaborazione degli italiani, si ripercorrono sia le storie di ferraresi di nascita ma che vennero deportati dai paesi e dalle città in cui risiedevano, sia di chi, invece, al momento del fermo e della successiva reclusione in un KL era residente nella nostra provincia”.

“Saranno storie – aggiunge – di chi, purtroppo, trovò la morte a Dachau, Mauthausen, Buchenwald, Dora, Bergen-Belsen e in tutte le altre centinaia di campi e sottocampi da cui era formato l’universo concentrazionario nazista, ma anche di quelle di chi, fortunatamente, sopravvisse alla detenzione, come Atthos Minarelli, Vinicio Dolcini, William Guidi e Liliana Maranini”.

All’inaugurazione Saranno presenti sindaci e rappresentanti dei comuni della provincia assieme ai quali sarà comunicato ufficialmente l’avvio delle attività per giungere alla deposizione di una ‘Pietra d’inciampo’ per tutti quei ferraresi, sopravvissuti o no alla detenzione nei campi, che erano residenti nella nostra provincia.

L’Archivio di Stato di Ferrara è capofila dell’iniziativa sia in quanto ente conservatore di documentazione della Questura attestante la sorveglianza di alcuni di questi antifascisti sia visti gli studi e le ricerche effettuate da Davide Guarnieri quando ancora non rivestiva l’incarico di Direttore, relativamente alla deportazione nei KL dei ferraresi.

“L’ottantesimo anniversario della Liberazione dalla dittatura nazifascista – scrive Guarnieri – non è quindi una semplice celebrazione ma diviene un nuovo punto di avvio della memoria per la provincia di Ferrara, con l’obiettivo di ricordare quei ferraresi e quelle ferraresi che, anche a costo della vita, seppero dire ‘no’ e grazie ai quali oggi noi tutti possiamo essere liberi”.

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