Fiscaglia. È stata conferito ieri mattina (giovedì 24 aprile) l’incarico al medico legale Silvia Boni per lo svolgimento dell’autopsia sul corpo di El Badri Adham Gamal Hamoud Mahmoud, il 24enne di nazionalità egiziana morto lo scorso 20 aprile dopo essersi tuffato in uno dei laghetti per la pesca sportiva del ristorante-pizzeria Valle Azzurra di Alberlungo.
Al consulente indicato dalla Procura di Ferrara spetterà accertare quali siano state le cause che hanno portato al decesso del giovane. Gli esiti degli esami autoptici saranno depositati entro sessanta giorni. Lunedì (28 aprile) invece sarà conferito l’incarico al medico tossicologo per lo svolgimento degli accertamenti tossicologici sul corpo della vittima.
Indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo sono i due zii di 58 e 49 anni della vittima. Uno è il titolare del locale in cui il 24enne lavorava da qualche giorno come aiuto-cuoco, l’altro era presente nel momento in cui il giovane, finito il turno di lavoro, aveva deciso di farsi un bagno nello specchio d’acqua vicino al locale, da cui però non è più riemerso.
A difenderli è l’avvocato Daniele Borgia. “I miei assistiti – spiega – mi hanno riferito di essere sereni e tranquilli, anche se ovviamente molto affranti per quanto accaduto al ragazzo. Uno di loro l’ha visto togliersi i vestiti e poi entrare in acqua lentamente, senza destare sospetti. Attendiamo anche noi gli esiti della consulenza per capire cosa sia successo“.
Nel frattempo, l’area del ristorante resta sotto sequestro e non è escluso che saranno effettuati accertamenti nella zona dell’incidente.
Il tragico fatto è accaduto in via Strada Cilata, poco prima delle 16 di domenica 20 aprile.
Lì, stando a una prima ricostruzione dei fatti, il giovane – che lavorava come aiuto cuoco nella struttura, di proprietà di un familiare – si sarebbe tuffato a fine turno per un bagno rinfrescante in uno di quegli specchi d’acqua, senza però più riemergere.
Immediato l’allarme ai soccorsi lanciato dai presenti. Sul posto erano arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Portomaggiore e quelli del Nucleo Sommozzatori dal comando provinciale di Bologna, oltre che i sanitari del 118 con ambulanza, automedica e l’elisoccorso decollato da Ravenna.
Per il giovane non c’è stato purtroppo nulla da fare. Il corpo è stato recuperato senza vita.
Lo scorso dicembre, la vittima – stando a quanto si apprende – aveva dovuto affrontare la morte del padre e, dietro il suggerimento della madre, aveva deciso di raggiungere l’Italia per aiutare lo zio materno che, dopo un lungo periodo di chiusura, lo scorso 17 aprile, aveva riaperto il ristorante-pizzeria di Alberlungo.
Quella speranza di poter iniziare una nuova vita è svanita però presto, trasformandosi in tragedia.
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