Con un post su Facebook dal tono netto e polemico, la Curva Ovest – storico cuore del tifo organizzato della Spal – ha voluto dire la sua dopo la decisione della Figc di sospendere tutte le partite di calcio a seguito della morte di Papa Francesco. Pur esprimendo cordoglio verso “il mondo cristiano, orfano del suo leader”, gli ultras ferraresi non hanno risparmiato critiche verso un provvedimento giudicato eccessivo, simbolo di uno squilibrio istituzionale che – a loro dire – continua a penalizzare i tifosi.
“Comprendiamo la rilevanza istituzionale di questa perdita – si legge nel post – ma non possiamo che rimarcare quanto la religione non riguardi tutti gli ambiti della vita, né la totalità degli individui. Meno che mai in uno stato che si professa laico, per costituzione”.
La critica principale si concentra proprio sul concetto di laicità dello Stato italiano, che – secondo la Curva Ovest – viene invocato a corrente alternata. Gli ultras citano esempi di tragedie collettive ben più trasversali, come pandemie, guerre e disastri naturali, durante i quali il calcio è sempre andato avanti senza nemmeno un minuto di ritardo.
“Ci troviamo ora di fronte – continua la Curva Ovest – ad un provvedimento di sospensione totale delle partite, con buona pace di tutti i tifosi che hanno speso tempo e denaro per organizzare la loro presenza sugli spalti.
Provvedimento adottato, al momento, soltanto in Italia. Non in Vaticano, non in Spagna, o in Francia o in Inghilterra. Ma solo in Italia”.
Il comunicato si chiude con una nota amara e un j’accuse verso chi guida il calcio italiano: “Riteniamo che sarebbe stato assai più adeguato un tradizionale minuto di raccoglimento, o tutt’al più un lutto al braccio. Ma dobbiamo rimarcare, per l’ennesima volta, quanto i tifosi – veri motori economici di tutto il baraccone – siano sempre considerati l’ultima ruota del carro. Da istituzioni ipocrite, federazioni compiacenti e società di calcio asservite”.
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