La notizia della morte di Papa Francesco ci ha svegliato oggi, il Lunedì dell’Angelo, giorno pasquale, mentre le donne, “abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli” – ci ha ricordato la pagina evangelica di Matteo.
Nel giorno di Pasqua lui stesso, all’Angelus, ci aveva benedetto e augurato Buona Pasqua. Ringraziamo e lodiamo il Signore per il dono di un Papa che ha presieduto nella carità la Chiesa, ricordandoci continuamente la scelta preferenziale per i poveri della Chiesa.
Fino all’all’ultimo giorno, quando nel messaggio ‘urbi et orbi’, quasi un testamento, ha ricordato le violenze e i conflitti nel mondo, ma anche nelle famiglie, e “quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti”, invitando tutti alla speranza.
Lo accompagniamo, con le nostre comunità, nella preghiera, in questi giorni che precedono il rito delle esequie. Il Cristo risorto lo aspetta sulla porta della casa del Padre misericordioso.
Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
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