Attualità
20 Aprile 2025
Il premio riconosce il successo del "Progetto Lia – Value Based Healthcare per la Leucemia Mieloide Acuta", un modello innovativo di assistenza sanitaria sviluppato in collaborazione con l’Humanitas Research Hospital di Milano

Leucemia. Il Sant’Anna riceve il Cracking Cancer Award 2025

di Redazione | 2 min

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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna di Ferrara è stata insignita del prestigioso riconoscimento “Cracking Cancer Award 2025” nell’ambito del Cracking Cancer Forum 2025, tenutosi a Bologna il 15 e il 16 aprile.

Il premio riconosce il successo del “Progetto Lia – Value Based Healthcare per la Leucemia Mieloide Acuta”, un modello innovativo di assistenza sanitaria sviluppato in collaborazione con l’Humanitas Research Hospital di Milano.

L’iniziativa ha dimostrato la capacità di ridefinire concretamente la gestione della leucemia mieloide acuta in Italia, una forma di tumore rara e aggressiva che colpisce circa 2.100 persone ogni anno in Italia, in particolare anziani.

Il “Progetto Lia”, realizzato tra giugno e dicembre 2024, ha introdotto un approccio integrato che ha coinvolto 18 clinici e oltre 100 pazienti e caregiver. Attraverso interviste, analisi dei bisogni e workshop di co-design, il progetto ha raccolto le esperienze e le priorità delle persone coinvolte, con l’obiettivo di ridefinire i percorsi di cura esistenti per migliorarne l’efficacia, l’accessibilità e la sostenibilità.

I risultati ottenuti dal nuovo modello sono significativi e tangibili: riduzione del 50% dei costi dei day hospital e delle complicanze cliniche, diminuzione del 20% dell’occupazione dei posti letto ospedalieri e una stima di un risparmio potenziale per il Servizio Sanitario Nazionale pari a 17,2 milioni di euro l’anno Il progetto ha inoltre evidenziato l’impatto economico diretto sulle famiglie dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta.

“Le terapie biologiche somministrabili per via orale mette in evidenza il professor Antonio Cuneo, direttore dell’Unità Operativa di Ematologia del Sant’Anna – rappresentano la nuova frontiera nella cura di molti tumori del sangue, in quanto uniscono l’efficacia alla semplicità dell’assunzione, inserendosi perfettamente nei nuovi modelli organizzativi delle cure di prossimità”.

L’obiettivo futuro è quello di estendere il modello Lia a livello nazionale, attraverso un’analisi del rischio regionale che permetta di adattarlo alle diverse realtà territoriali, garantendo standard elevati di sicurezza e continuità assistenziale. Sarà cruciale il coinvolgimento dei decisori pubblici e dei principali esperti del settore per favorire l’adozione e la diffusione del modello su tutto il territorio nazionale.

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