“Il nostro territorio non è una scenografia da esibire quando ci sono le telecamere o i turisti da accontentare. È un bene comune da curare ogni giorno, con responsabilità, con amore, con la testa e con il cuore”. Parte da qui la denuncia di Michele Farinelli, segretario del Partito Democratico di Comacchio, con cui denuncia l’incuria del comacchiese allegando foto del 17 aprile dell’arigine che costeggia Valle Fattibello.

“Sono settimane – dice – che riceviamo segnalazioni dai cittadini, dai cicloturisti, da chi attraversa quotidianamente l’argine che costeggia Valle Fattibello. Erba alta, percorsi impraticabili, nessun intervento. Abbiamo aspettato, sperato in un’azione concreta. Ma non è arrivata. E ora siamo nel pieno della stagione turistica, tra Pasqua e i ponti di primavera, con un’occasione sprecata sotto gli occhi di tutti”.

Comacchio, secondo Farinelli, “merita una politica che non si gira dall’altra parte, che non fa finta di non vedere”.

Per il segretario dem si tratterebbe di un’occasione persa per l’amministrazione e non sarebbe sufficiente “convocare tavoli e sbandierare progetti se poi si abbandonano i luoghi reali”. “Non ci si può riempire la bocca – aggiunge – con parole come ‘sostenibilità’ o ‘mobilità dolce’ e poi lasciare gli argini invasi dall’erba, i percorsi dimenticati. Questa non è visione, è disattenzione. È incuria istituzionale”.

Farinelli non risparmia critiche ai due assessori protagonisti della scena politica locale: “Mari, oggi segretario di Forza Italia e domani forse braccio operativo della nuova destra comacchiese idealizzata da FdI e Balboni. Cardi, unico superstite della Lega Comacchio e sodale con i sopraciti. Ma in tutto questo teatrino pre-elettorale, chi si occupa davvero del territorio? Chi si prende la responsabilità politica di rispondere a una cittadinanza stanca, sfiduciata, arrabbiata?”

“La manutenzione di quegli argini – precisa – è una competenza del Comune. Non della Regione, non di altri enti. Eppure nulla si è mosso. Preferiscono le parole ai fatti, le fotografie alle soluzioni. Ma noi non ci stiamo. Non accetteremo che Comacchio venga gestita come una vetrina da pulire all’ultimo minuto, invece che come una comunità da far crescere ogni giorno”.

Farinelli chiude con una proposta: “Abbiamo bisogno di una nuova idea di sviluppo turistico: integrato, sostenibile, che valorizzi la nostra storia, la nostra natura e il lavoro delle persone. Basta tagliare alberi sani e lasciare l’erba alta. Basta fare politica contro il territorio. Serve una svolta radicale. Serve cura. Serve rispetto. Serve una politica che non lasci indietro nessuno”.